Ho già scritto della leptina, uno degli ormoni che regola il senso di fame e quindi il nostro metabolismo, aiutandoci a bruciare grassi di deposito: dopo averne scritto, anche in Italia si sono diffusi gli articoli sugli ormoni che regolano fame e appetito e in particolare molto è stato scritto sulla leptina.
Prima di introdurvi meglio questo ormone, voglio fare una precisazione: la leptina è senza dubbio importante, ma gli ormoni che regolano il nostro senso di sazietà e di fame non sono solamente la leptina per il primo e la grelina per il secondo. Esistono altri fattori che mandano segnali di regolazione dell’appetito al cervello, per esempio il peptide PYY, secreto dal pancreas. O l’insulina, un altro importantissimo ormone.
E quando pensiamo al metabolismo, un mio consiglio è di non sforzarvi di provare a capire troppo i meccanismi che lo regolano, perché non sono lineari come sembrerebbe leggendo qualche articolo: entrano in gioco migliaia di elementi diversi, tutti chiamati in causa a creare un equilibrio energetico, per cui in teoria quando ingrassiamo dovremmo avere meno fame, quando dimagriamo dovremmo averne di più. In teoria.
Ma torniamo alla leptina. Alcuni lo definiscono un ormone bruciagrassi. Il motivo è semplice. La leptina è un ormone prodotto dalle cellule adipose. Quando queste crescono, ovvero ingrassiamo, viene prodotta più leptina. Che in risposta all’accumulo di grasso corporeo, manda un segnale che in teoria dovrebbe suonare forte e chiaro al nostro cervello: basta mangiare! Stop alle telefonate. Niente segnali di fame, per favore. Abbiamo riserve sufficienti. Eppure, la gente continua a ingrassare, e spesso questo segnale di stop non viene avvertito. Come è possibile? Apposta vi dicevo che il discorso non è lineare: esistono delle interferenze di vario tipo che fanno sì che il corpo diventi resistente al meccanismo della leptina.
Oggi vi spiego, grazie a questo articolo scritto da una dietologa e nutrizionista clinica, come riuscire a rendere il nostro corpo più sensibile alla leptina, e quindi riuscire a mangiare naturalmente di meno (occhio, naturalmente sazi) e bruciare grassi di riserva. Ovvero, provare a spingere il nostro corpo verso un dimagrimento naturale, e non imposto. (SEGUE A PAGINA DUE)
