Dieta fast, perché funziona per dimagrire?

Perché il digiuno intermittente fa aumentare il metabolismo? E perché la famosa dieta Fast (un gioco di parole che vuol dire sia dieta veloce che dieta del digiuno) anche detta dieta del digiuno intermittete o dieta 5:2 continua a essere una delle diete più seguite a distanza di oltre un anno, mentre il libro del dottor Mosley e della giornalista Spencer che lo hanno messo a punto è ancora un  bestseller di vendite?
Se dovessimo strettamente considerare il calcolo calorico, la dieta Fast non avrebbe alcun senso: per due giorni alla settimana si mangiano 500 calorie se si è donne e 600 se si è uomini. Gli altri giorni della settimana si può mangiare normalmente, anche se il dottor Mosley chiarisce che nei giorni di non dieta, ben cinque, non è il caso di darsi alla pazza gioia e mangiare di tutto, ma viverli normalmente, magari mangiando in modo genuino, senza indugiare in cibi raffinati e snack.
Tuttavia, se anche considerassimo di perdere duemila calorie a settimana o tremila con la dieta Fast, dimagriremmo di regola meno di mezzo chilo a settimana, mangiando normalmente gli altri giorni anche meno, perché dobbiamo considerare che nei giorni immediatamente successivi a quelli di digiuno tenderemo a mangiare più del solito. Insomma, se dovessimo considerare soltanto il discorso calorico, le calorie perse sarebbero poche anche per poter scendere due chili al mese.
Invece chi ha fatto la dieta Fast ha perso molto di più e gli autori della dieta rispondono che i due giorni non consecutivi di fasting provocano un incremento del metabolismo: quindi oltre la taglio delle calorie l’organismo brucia di più. Mosley si spinge a dire che aumentano persino le difese immunitarie, i livelli di energia eccetera. Ma tutto questo è scritto nel libro, ok, ma che fondamento scientifico ha la dieta Fast? (SEGUE A PAGINA 2)

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