Vi ho già parlato dei prodotti a base di farina di konjac, una speciale fibra vegetale di consistenza gommosa nota come konjac (dalla pianta)  o glucomannano, che in anni recenti è approdata anche in Italia con gli spaghetti shirataki e altri formati di pasta che hanno il vantaggio di avere poche calorie (meno di venti per il prodotto idratato), di essere molto facili da preparare (non occorre lessarli, ma solo risciacquarli e condirli) e di essere quindi ideali nelle diete ipocaloriche, ma anche in quelle senza carboidrati. La particolarità della farina di konjac infatti è quella di essere un tipo di fibra idrosolubile che non viene assimilata caloricamente: questa fibra infatti viene praticamente espulsa dall’intestino, per questo la pasta di konjac e gli altri prodotti con questa farina non hanno calorie né glucidi.

Come dicevo, rispetto ai soli spaghetti shirataki l’offerta negli ultimi tempi si è decisamente ampliata.
Ultima sul mercato è la Rawpasta, che offre anche pasti sostitutivi al glucomannano, prodotti come il riso di konjac, sughi ipocalorici, vari formati di pasta e noodles e persino i pancakes di konjac: la loro consistenza non è ovviamente farinosa come per i prodotti da cereali, ma tendenzialmente “gommosa” come con la tipica consistenza del glucomannano. I pancakes rawpasta presentano anche proteine in polvere e aromi, dunque non sono completamente senza calorie (circa 20 per pancakes), vegetali e non.

Insomma, tutto bene, tranne che, come dicevo nell’articolo per la pasta shirataki, la farina di konjac, essendo fibra idrosolubile, non può essere assunta in grosse quantità (e occorre sempre ricordarsi di bere di più se la assumiamo o possiamo incorrere in fenomeni di stitichezza: se ci idratiamo a sufficienza, invece aiuta la regolarità), e deve essere assunta con moderazione nelle persone che soffrono di disturbi gastrointestinali. Attenzione anche, come per tutti i prodotti a base di fibra, se assumete farmaci.

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