Grassi nella dieta: uno studio premia i saturi

I grassi non sono tutti uguali, a livello nutrizionale. E questo immagino lo sappiate.
Esistono i grassi polinsaturi, i grassi monoinsaturi e quelli saturi.

GRASSI NELLA DIETA: LA DEMONIZZAZIONE DEI SATURI

Tuttavia, mi rendo conto che sui social è facile leggere commenti contrari all’uso di burro, formaggi, uova o carne, che contengono grassi saturi, perché “aumentano il colesterolo” e “intasano le arterie”. Diciamo che questa anzi è l’opinione comune, supportata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da molti medici e nutrizionisti.

Ma questa opinione è davvero fondata?
Vediamo cosa dice un nuovo, grosso e importante studio sul tema dei grassi nella dieta.

GRASSI SATURI? NON SONO COLLEGATI ALLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI

Secondo uno studio pubblicato su  The Annals of Internal Medicine, un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge ha scoperto che i grassi saturi non sono direttamente responsabili delle malattie cardiovascolari. Tra i finanziatori dello studio, troviamo l’Associazione britannica per la salute del cuore e altri organismi scientifici.

Lo scopo era quello di stabilire se le attuali linee guida dell’Oms sul ridurre i grassi nella dieta di tipo saturo per favorire invece i monoinsaturi e i polinsaturi fossero scientificamente attendibili.
I ricercatori hanno quindi analizzato un totale di 86 studi sui grassi e la loro correlazione con le malattie cardiovascolari. Si tratta quindi di una metanalisi di precedenti studi. Il risultato è che non esistono evidenze scientifiche che supportino la riduzione dei grassi saturi a favore dei cosiddetti grassi sani, come i polinsaturi.

Si tratta quindi dell’ennesimo studio in cui si chiede all’Organizzazione Mondiale della Sanità di fare chiarezza sull’attendibilità delle linee guida per la nutrizione.

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