Insulinoresistenza e sensibilità all’insulina

 – E’ vero che le persone con alta percentuale di grasso corporeo hanno maggiore insulinoresistenza come è stato riportato dalla maggior parte degli studi, ma uno studio durato sette anni ha evidenziato come a un aumento di peso in generale corrisponda un aumento dell’insulinoresistenza.
– La teoria dell’indice glicemico, per cui catalogare i cibi in base a quanto influiscano sull’aumento della glicemia e quindi dell’insulina dopo un pasto, non sarebbe utile come rimedio all’insulinoresistenza. Il dottor Sacks e colleghi hanno infatti analizzato la sensibilità all’insulina, scoprendo che una dieta ad alto indice glicemico non aveva diminuito la sensibilità all’insulina nel corso di 5 settimane di esperimento. In particolare, sempre secondo lo studio, una dieta a basso indice glicemico non aumenterebbe la sensibilità all’insulina.
– D’altra parte, tra le cause possibili dell’insulinoresistenza, c’è la teoria che sia un meccanismo di difesa, rispetto a un eccesso di “energia”, e in particolare rispetto a un eccesso di acidi grassi liberi, che avverrebbe con pasti troppo carichi di carboidrati, e porterebbe a un eccesso di peso. Il corpo reagirebbe rendendo le cellule resistenti all’insulina. Da alcuni studi è emerso come, ristabilendo valori normali di acidi grassi liberi, il corpo diventi sensibile all’insulina.
Come evitare o ridurre i rischi di insulino-resistenza?
1) Evitando pasti dal carico glicemico elevato.
2) Facendo pasti bilanciati, in cui ai carboidrati si affianca una quota di proteine e grassi.
3) Assumendo regolarmente sostanze come cannella e aceto di mele
4) Facendo attività fisica.

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