Dalla dieta della longevità di Valter Longo fino alla dieta dei 120 anni del giornalista Adriano Panzironi; dalla dieta promossa dallo Ieo fino alla dieta mediterranea impostata da Ancel Keys. Cos’hanno in comune queste diete?
Hanno in comune il fatto di fare leva sulla longevità e tirare in ballo la dieta dei centenari, il segreto dei centenari, le blue zones eccetera. Eppure, a ben guardare, queste diete sono diversissime tra loro.
Non un pochino differenti, no.
Dicono cose diametralmente opposte.
La dieta dei centenari è un unicorno
Chi dice di ridurre i grassi, special modo saturi.
Poi ci sono quelli che spiegano che dobbiamo ridurre le proteine.
Chi dice di prediligere i grassi, special modo saturi.
Al contrario c’è chi vuole aumentare le proteine.
C’è chi dice di puntare tutto sui cereali integrali, e chi sostiene che i carboidrati complessi in generale e i cereali in particolare vadano invece banditi dalla tavola assieme ai legumi.
Legumi che, sostengono altri, sono proteine migliori perché vegetali.
Il risultato è che chi cerca di stare bene con l’alimentazione oggi è preda di una confusione assurda.
E il bello è che ognuna di queste diete si accompagna a studi scientifici per darsi una propria legittimità.
Tirano in ballo la vita degli abitanti di Okinawa, dei sardi, degli eschimesi e di una tribù a loro scelta.
La tribù vive o in una grotta dimenticata dal mondo tranne che dall’autore del libro, o in cima a una montagna, in cui sperava di vivere in pace ma no: essa è menzionata in tre libri su cinque come esempio di dieta dei centenari.
Già solo questo dovrebbe farvi capire come la dieta dei centenari non esiste in quanto dieta.
Ma in un’epoca in cui tutti hanno a cuore la loro salute, tutti diventano trappola di una di queste diete, la maggior parte di noi senza dubbio.
Oggi vi spiego due fatti essenziali che possono ridimensionare l’importanza della dieta dei centenari.
Voglio spiegarvi che i centenari sono tali per due elementi importanti.
Che questi due elementi incidono più della loro alimentazione.
E che quindi parlare di dieta dei centenari ha pochissimo senso.
Questi due elementi sono: la genetica e l’ambiente.
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