E ha scoperto che le persone che mangiavano di tutto un po’ cercando di moderarsi a tavola erano quelle che rischiavano di ingrassare di più.
La gente infatti usa il trucco di mangiare con moderazione per indulgere in cibi meno salutari, che alla fine influiscono sulla spesa settimanale e diventano cibi stabili e irrinunciabili della nostra dieta. Il consiglio degli esperti è quello di evitare di mangiare di tutto un po’ per concentrarsi sulla qualità di quello che mangiamo: è semplice, via i cibi meno nutrienti e più artefatti, se non davvero come sgarro occasionale, per esempio una o due volte al mese. Ma più scegliamo cibo di qualità, meno avremo bisogno di molto cibi spazzatura.
Vi racconto questo piccolo aneddoto per farvi capire.
Anni fa, quando avevo escluso lo zucchero dalla mia vita ed ero vegetariana, dissi al mio fidanzato di allora che sarebbe stato bello, almeno una volta, comprarsi solo merendine e mangiarle al posto di un pasto. Così mi sarebbe passato lo sfizio! Mi sentivo in colpa per aver detto una cosa a cui il mio fidanzato rispose anche con entusiasmo. C’era qualcosa che non andava in me se ero tanto ansiosa di sgarrare: facevo infatti una dieta rigida che mi lasciava debole e fiacca e mi costringeva ad avere un costante controllo sull’alimentazione. Quando imparai a mangiare cibi di maggiore qualità (fosse anche il gelato artigianale rispetto a quello industriale), poco per volta abbandonai l’idea del controllo sull’alimentazione. Alcuni cibi sono diventati con gli anni meno attraenti, eppure non faccio alcuno sforzo per controllarmi.

Questo accade quando si abitua il palato a cibi di maggiore qualità: se mangi dell’ottimo formaggio da latte crudo, con il tempo non riuscirai a mangiare quello confezionato. Se mangi prosciutto crudo di montagna una tantum, non riuscirai a mangiare nessuna carne lavorata in modo dozzinale. Se mangi frutta e verdura nel pieno della loro stagione, avrai più voglia di vegetali e come merenda una buona banana matura ti basterà. Meglio puntare su esperienze culinarie “soddisfacenti” e coltivare una personale cultura del cibo che non sulla logica del mangiare con moderazione tutto, perché tutto ci sembra invitante alla stessa maniera.