A chi è indicato il digiuno intermittente per dimagrire?

La colazione è il pasto più importante? A quanto pare no. Forse non lo sapete, ma questo mito è stato smentito (ne parlo qui).
Ok, ma è vero che mangiare pasti piccoli e frequenti aumenta il metabolismo? No, non è vero neanche questo (ne parlo qui).
Mentre questi miti sono stati sfatati, e si è scoperto che per alcuni sono attendibili, per altri no, sempre più persone si sono interessate al digiuno intermittente come metodo per dimagrire, ovvero a una pratica nota come “meal timing”.

Infatti, seguire il digiuno intermittente non vuol dire digiunare, ma vuol dire ridurre il numero dei pasti, spesso entro una finestra temporale, che può essere di 12 ore, di 8 ore, di 16 ore e persino di 4 ore.
Si mangia un unico pasto o due pasti o quanti pasti si vuole entro quel lasso di tempo. Se per esempio scelgo un digiuno di 16 ore, il mio lasso di tempo per mangiare sarà di 8 ore.
Si spera non continuative o viene fuori un pasto di 100 portate.
Insomma: c’è chi mangia una o due volte al giorno e per il resto del tempo non mangia. Questo secondo alcuni:
– favorirebbe la sensibilità insulinica, quindi aggiusterebbe la glicemia, il senso di sazietà, e ridurrebbe la fame di dolci
– migliorerebbe alcuni parametri di salute, tra cui colesterolo e trigliceridi
e di conseguenza farebbe dimagrire.
(SEGUE A PAGINA DUE)

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