Alimenti senza glutine, il grosso business

alimentisenzaglutineGli alimenti senza glutine sono la moda del momento, anche se di fatto nessuno potrebbe provare che a parte i celiaci la mancanza di glutine giova alla dieta. Difatti, tutta questa grancassa mediatica sugli alimenti senza glutine viene perlopiù dagli Stati Uniti, dove la popolazione sembra aver dichiarato guerra ai cibi con glutine, in particolar modo al frumento, convinta che facciano ingrassare, e sostenendo tesi aberranti e prive di ogni fondamento che sono state portate avanti da giornalisti e nutrizionisti dell’ultim’ora. Secondo le relazioni sul censimento dei celiaci, in Europa, esattamente come in Australia, i celiaci rappresentano l’un per cento della popolazione. La tesi secondo cui sarebbe la pasta ad aver prodotto più celiaci è falsa: in Italia i celiaci sono lo 0.7 % della popolazione secondo le stime del 2012 (presentate nel 2013) e tra le regioni più colpite c’è la Lombardia, il Lazio e la Campania. Molto più probabilmente il consumo di cereali raffinati, sempre maggiore in tutto il mondo,  e a quanto pare più glutinosi rispetto ai parenti poveri e integrali, potrebbe invece giocare un ruolo chiave in questa intolleranza, come tutti i cibi prodotti industrialmente potrebbero essere un giorno chiamati in causa per altre intolleranze. Ma questa tesi è poco allettante.
Perché ho citato l’Australia? Perché a dispetto di un 1% di celiaci, in Australia il consumo di alimenti senza glutine copre il 2.5 % dei prodotti alimentari ovvero più del doppio. E gli australiani a differenza nostra iniziano a farsi qualche domanda in più. Chi non mangia glutine senza essere celiaco? Ebbene, tutti quelli che dichiarando guerra al glutine con la falsa credenza che faccia ingrassare comprano prodotti a base di mais e riso, molto più dannosi e ingrassanti della pasta tradizionale o del pane integrale. Insomma: il boom degli alimenti senza glutine non rispecchia le reali esigenze dei celiaci, ma è dovuto a tesi non confermate per cui il glutine da solo farebbe ingrassare o creerebbe disturbi intestinali che in realtà sono al limite peggiorati, ma che hanno altre cause, come rivela questo studio. Lo stesso studio conferma che molte persone convinte di avere una sensibilità a digerire il glutine o a subire un ingrassamento o altri fenomeni di malassorbimento a causa dello stesso sono nel torto. Come suggerisce questo altro articolo, l’industria degli alimenti senza glutine non tutela la salute della gente, è una macchina per fare soldi. Molti alimenti normalmente senza glutine (o che in teoria non dovrebbero averne) come alcuni tipi di gelato, hanno adesso l’iscrizione “senza glutine” bella in vista anche in Italia: per salvaguardare chi, lo 0,7 per cento dei celiaci italiani che al riguardo sono già informatissimi? Certo, la celiachia è una grave intolleranza, ma le persone intolleranti al lattosio sono molte di più: nel nord Italia arrivano a superare il 50% della popolazione adulta. Come mai il commercio degli alimenti senza lattosio non è arrivato a cifre da capogiro?

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