Come attivare il metabolismo con i grassi buoni

Come sapete, i grassi sono tornati protagonisti della dieta negli ultimi anni.
E sentiamo spesso parlare di “grassi buoni”, ma esistono davvero?
Dalla dieta banting, una specie di dieta a base di lipidi (al posto dei carboidrati), per perdere peso, alla paleodieta con carne e pesce e semi oleosi, fino alle diete chetogeniche, i grassi stanno vivendo il loro riscatto dal punto di vista alimentare.
Ma quali sono i grassi che hanno un ruolo chiave sul nostro metabolismo?
La risposta non è affatto quella che immaginate.

RUOLO DEI GRASSI NELLA SALUTE

In generale, i grassi svolgono molte funzioni. La prima è che forniscono energia più dei carboidrati, dato che un grammo di grassi ci fornisce 9 calorie. Altra importante funzione è che ci aiutano a formare il colesterolo e svolgono quindi un ruolo anche ormonale, dato che dal colesterolo si formeranno poi gli ormoni steroidei, tra cui quelli sessuali. Dunque una dieta a bassi grassi incide negativamente sulla produzione di estrogeno, progesterone e testosterone.
Infine, ci permettono di assorbire le vitamine liposolubili, tra cui la vitamina D e la vitamina E che sono cruciali per una buona salute.

Quindi, impariamo questa prima lezione: non bisogna tagliare via i lipidi dalla dieta.

La seconda lezione è: non è vero che tutti i cibi grassi aumentano il colesterolo.
Questo non vuol dire abbuffarsi. Ma in questo articolo vedremo i lipidi che non devono mancare se vogliamo avere un buon metabolismo.

GRASSI BUONI: QUALI SONO REALMENTE?

Il grosso problema è che per grassi sani spesso si intendono grassi che al contrario non sono amici della nostra salute, come gli omega6, di cui abbiamo bisogno in minime quantità, ma di cui spesso invece eccediamo. Omega 6 e omega 3 sono grassi molto delicati, che tendono a irrancidire facilmente.

Di entrambi ne abbiamo bisogno perché il nostro corpo non è capace di sintetizzarli (essenziali) ma in minima quantità, cioè solo dai 6 agli 11 grammi al giorno.
Quindi mangiare troppi cibi che contengono questi grassi non è mai una cosa saggia, anche se in rete troverete il consiglio opposto, proprio per la loro instabilità chimica, e quindi per l’alto rischio che possano sviluppare sostanze infiammatorie o radicali liberi. Per esempio è sempre meglio consumare pesce che contiene naturalmente omega3 che non prendere integratori, perché si è visto che spesso sono a rischio di irrancidimento.

Poi troviamo gli omega9, per intenderci i monoinsaturi. Anche su questi, cioè su olio di oliva, avocado, olive eccetera, sentiamo dire che sono sani, e infatti molti studi gli correlano a dei benefici sulla salute, soprattutto a livello cerebrale, e sono più stabili degli altri grassi omega.

Vanno però consumati a crudo, soprattutto per quanto riguarda l’olio extravergine di oliva, perché anche questi sono grassi delicati.

Ma i veri grassi buoni di cui vi voglio parlare sono altri.
(segue a PAGINA 2)  

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