Calcolo delle macro: cambia il rapporto con il cibo

Oggi vi riporto una testimonianza di una lettrice di Dcomedieta, Valentina Fassone, che ho trovato molto pertinente, sul problema del calcolo delle macro e delle calorie nella dieta.

E’ necessario per stare in forma?

Valentina, che oggi pratica la dieta intuitiva e che sta superando i suoi problemi alimentari, aveva già raccontato la storia della sua ortoressia in questo articolo.

Stavolta propone una riflessione molto importante, che condivido pienamente.

E cioè che se il calcolo delle macro, ovvero di carboidrati, grassi e proteine, e delle calorie, è una buona strategia per perdere peso e mantenersi in forma, è anche vero che è un’arma a doppio taglio.

Ovvero, rischia di cambiare il nostro rapporto con il cibo, compromettendolo.
Perché? Ve lo spiega lei.

CALCOLO DELLE MACRO E DELLE CALORIE: L’ESPERIENZA DI VALENTINA

Salve, sono Valentina e in precedenza avevo scritto un piccolo articolo per raccontare la mia storia. Ho sofferto per molti anni di disturbi alimentari e solo adesso sto trovando le forze di uscirne del tutto.

Proprio quando intraprendi la strada della guarigione ti rendi conto di quello che ti stava accadendo, prima tutto è molto annebbiato.

L’argomento che oggi mi porta a scrivere questo articolo è il seguente.
La differenza tra mangiare e assumere.

Quando si intraprende una dieta abbiamo degli schemi da seguire, delle grammature da non sforare, delle regole più o meno rigide a cui attenerci.
Altre modalità di dieta, per quanto essa venga chiamata “flessibile”, è la dieta dei macronutrienti.

In questo regime alimentare hai un numero prestabilito di grammi di proteine, grassi e carboidrati oltre ad un tot di calorie da rispettare ogni giorno, e attraverso un’app contacalorie sul telefonino o su pc tieni tutto quello che mangi sotto controllo.

Il punto principale però è che tutto ciò ti porta ad essere “schiavo” dei numeri, dei grammi, degli schemi, e perdi completamente la capacità di ascoltare il tuo corpo e le sue esigenze.
In questo modo più che mangiare, possiamo dire che assumi un determinato cibo, come se fosse un integratore.
Non mangi quasi più per fame ma perché devi farlo in determinati modi.
E tutte le ricette che vuoi fare, tutti i cibi che vuoi cucinare, devono per forza essere controllati e preparati secondo queste regole.

Se hai un giorno libero dalla dieta, dove non devi seguire né schemi né applicazioni, allora sì, mangi quello che vuoi, ma tante volte finisci per farlo senza freni e senza il vero gusto di mangiare.

Mi ricordo che in passato parlando con amici e parenti dicevo sempre: “Oggi ho assunto 150 gr di pollo e 80 gr riso con 10 gr di olio evo”, come se avessi preso uno sciroppo per la tosse, una medicina per combattere l’influenza.

Adesso invece le cose sono cambiate, nell’alimentazione non seguendo più schemi o applicazioni sono ritornata a dire come le persone “normali” che semplicemente ho mangiato un piatto di pasta al ragù, senza sapere esattamente in che quantità, ma assecondando il senso di fame.

Se provate anche solo per un attimo a ragionare  su questo punto, capirete che vi state perdendo la vita in conteggi matematici e regole rigide, mentre potreste vivere in serenità, andare a cena fuori senza dover prima o dopo fare il calcolo di quello che avete mangiato.

Semplicemente perché quella panna cotta, il pezzo di formaggio eccetera vi faceva piacere. Era il vostro istinto a chiedervelo perché se pur sommerso da ansie e paure questo istinto del corpo esiste ed è lì proprio per farsi ascoltare.

Meglio del vostro corpo nessuno potrà dirvi come nutrirvi, nessuno potrà mai essere in grado di sostituirsi a voi stessi.

Nota di Dcomedieta.

Nonostante non conti più le calorie e i macronutrienti, Valentina si è accorta che mangiando secondo il suo senso di fame non solo si è tolta un grosso stress che la condizionava pesantemente nelle sue scelte alimentari, ma non è ingrassata come invece temeva.

Un risultato importante, che all’inizio le è costato tanta fatica perché ha significato liberarsi da anni di condizionamenti.

Ma che le ha restituito il piacere di una dieta senza privazioni e le ha tolto ogni preoccupazione sul suo peso, permettendole di fare di nuovo pace con il cibo.

Ma quindi il calcolo delle macro o il contare le calorie è sbagliato?

No, se lo usiamo come strumento a breve termine, per avere un’idea di quanto mangiamo e correggere alcune abitudini.

Sì, se questo controllo diventa ossessivo, si prolunga nel tempo e ci fa pensare che, se non controlliamo tutto quello che mangiamo con la testa e i calcoli, il corpo non riuscirà a regolarsi da solo.

Come ho spiegato in questa serie di video sulla dieta intuitiva, il corpo riesce benissimo ad autoregolarsi.
Possiamo aiutarlo, ma manipolare il nostro senso biologico della fame è una trappola che rischia di compromettere per sempre il rapporto con il cibo e con il nostro corpo.