Come si fa a dimagrire senza ossessioni?

testainpatatineMoltissime persone che seguono il mio blog sono magre o comunque normopeso, per cui non hanno troppo bisogno di stare a dieta; altre hanno quella taglia in più che le affligge, ma che non riescono a perdere; altre ancora hanno provato molte diete e sono sovrappeso. In tutte queste persone c’è però un minimo comune denominatore: hanno fatto più di una dieta in vita loro, e spesso per mantenere il peso devono controllarsi molto. Spesso mangiano poco o si esercitano molto; oppure non ce la fanno a mangiare poco e dopo un periodo virtuoso di diete tendono a sgarrare e ad alimentarsi male, perciò ingrassano.
Insomma: tutto parte dal controllo. Quanto e cosa mangiamo, quante volte ci lasciamo andare al cibo, ma nella maggior parte dei casi (altro comune denominatore) il cibo è visto come un nemico o un problema. Possiamo evitare di trasformare quello che mangiamo in una costante e silenziosa preoccupazione?
Probabilmente dovremmo. E se smettessimo di pensarci sempre, forse staremmo più facilmente in forma. Ecco le trappole psicologiche che per esempio dobbiamo schivare per dimagrire senza ossessionarci: ve le spiego tramite questa ricercatrice, che lo ha a sua volta spiegato durante una conferenza.
Come si fa a dimagrire e rimanere normopeso senza ossessioni, ma tornado a godere del cibo? Fuggendo a gambe levate dalla trappola psicologica delle diete continue, e facendo caso a queste cose:
1) Molte persone pur tagliando le calorie e incrementando l’attività fisica non perdono peso. Tutti bugiardi o sfigati?
2) La privazione dai cibi è vista dal corpo come una punizione. Il cervello agisce di conseguenza. Anche il metabolismo.
3) Occorrerebbe non privarsi dei cibi che ci piacciono, ma mangiarli senza problemi anche se non con la stessa frequenza che ci causa il sovrappeso.
4) Una volta mangiati i cibi che ci piacciono, è meglio tornare a una dieta normale ma non restrittiva.
5) Puntarla tutto sull’autocontrollo è sbagliato. Non abbiamo un autocontrollo illimitato sul cibo. Probabilmente capire che non siamo perfetti ma che possiamo fallire nei nostri propositi ci aiuterà a essere meno severi e a stressarci di meno. Anche il cibo lo metabolizzeremo meglio.
6) Scegliamo delle attività che ci piacciono per perdere peso, e non costringiamoci alla palestra o alla ginnastica se non ne abbiamo voglia: possiamo passeggiare, andare a ballare, fare un corso di pilates, insomma, organizzarci per delle alternative che ci divertono di più.
7) Cercare di distrarsi dal cibo non funziona: il pensiero diventa più tormentoso e ricorrente. Se davvero abbiamo voglia di qualcosa mangiamolo: questo neutralizzerà il potere del cibo su di noi. Una pizza è solo una pizza. Il giorno dopo possiamo mangiare un’insalata o mangiare come il giorno prima. Ma se davvero abbiamo voglia di pizza, lo stress di non mangiarla mai ci farà diventare ogni giorno di dieta una tortura.
8) Quando mangiamo qualcosa di troppo calorico o pesante ma che amiamo, cerchiamo di godercelo. Non stiamo a menarcela troppo con il fatto che ingrasseremo. Perché uno è da masochisti, due è il modo migliore per trasformare la frustrazione verso noi stessi in un comportamento compulsivo.
9) Le persone che riescono a stare nel peso mangiano quello che vogliono non perché siano fortunate, ma perché cercano di includere quello che amano cercando di godere del cibo, puntando sulla qualità che sulla quantità, allenandosi a smettere di mangiare quando sono sazi, non sentendosi condannati a una vita da insalata ma solo a un pasto da insalata se la sera vogliono la pizza.
Insomma: il succo del discorso è “take it easy”. Cercare di avere un atteggiamento più disinvolto verso il cibo è il modo migliore per non trattarlo da nemico. E non ingrassare.

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