Cosa succede al tuo corpo dopo 4 mesi di dieta vegana?

Meno di 4 mesi di dieta vegana, ovvero 16 settimane in tutto, porterebbero a importanti modificazioni a livello della flora batterica intestinale. E le conseguenze nel nostro corpo sarebbero numerose.

E’ quanto spiega uno studio che verrà presentato al Meeting annuale dell’Associazione Europea per lo Studio del Diabete (EASD) che si tiene a settembre a Barcellona. Lo studio è stato condotto dalla dottoressa Hana Kahleova e colleghi, facente parte del Comitato di Fisici di Medicina Responsabile di Washington, negli Stati Uniti.

Cosa succede al tuo corpo dopo 4 mesi di dieta vegana: lo studio

L’obiettivo dei ricercatori era vedere come cambiava la flora batterica intestinale nelle persone che accettavano di seguire per 4 mesi una dieta vegana. E in particolare se questo cambiamento della flora batterica condizionasse i seguenti parametri.

  • Peso corporeo
  • Composizione corporea (rapporto tra massa magra, grassa e acqua)
  • Insulino Resistenza.

Lo studio è stato quindi condotto su un campione di persone sovrappeso e obese. In particolare, è un buono studio perché su 147 persone coinvolte, la maggior parte di loro era donne, cioè l’86%, Inoltre l’età media dei partecipanti era di circa 50 anni.
Si tratta quindi di uno studio molto interessante, anche per i criteri con cui sono stati determinati i cambiamenti che sono molto all’avanguardia.
Il campione è stato suddiviso in due gruppi. Il gruppo che ha seguito i 4 mesi di dieta vegana ha ottenuto i seguenti risultati.

Riduzione del peso corporeo con una media di peso persa tra i 5 e gli 8 chili.
Massa grassa ridotta di 3,9 chili in media in particolare per il grasso viscerale.
Sensibilità insulinica aumentata.

Dal punto di vista della flora intestinale, i 4 mesi di dieta vegana hanno aumentato i livelli del batterio Faecalibacterium prausnitzii, associato in precedenti studi a un minore peso corporeo e del Bacteoides fragilis, associato a minore grasso corporeo.

Piccola precisazione. La dieta vegana utilizzata nello studio era di tipo naturale (non prodotti industriali) e, cosa, più importante, a bassi grassi. Dunque sono stati limitati noci e semi, avocado e olii da condimento.
Un esempio di questa dieta è quindi il Metodo Starch Solution, il cui menu potete trovare qui. Sia in versione flexitariana (pochi alimenti di origine animale) che vegana.

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