La dieta di mantenimento? Non esiste

yourlife-31-01-11-image-2-858341062Volevo scrivere il motivo ( o i motivi) per cui le diete non funzionano partendo da questo estratto del libro “Secrets from the Eating Lab” della dottoressa Traci Mann, ricercatrice che ha raccolto anni di studi per spiegare appunto le ragioni alla base dei nostri attuali comportamenti alimentari, per esempio mettersi a dieta: invece, mi sono accorta che il punto di vista della dottoressa Mann non riguarda le diete dimagranti, ma le diete di mantenimento.

Fateci caso: se vi mettete a dieta dimagrite. Magari alcune diete non vi faranno dimagrire quanto speravate, ma la maggior parte della gente che si mette a dieta perde peso, se continua a farla e ha pazienza. Quando si dice che le diete non funzionano, infatti, non si intende quasi mai sul breve termine. Se ci mettiamo a dieta, soprattutto se non siamo abituati alla dieta, i risultati arrivano. Basta mettersi a stecchetto, o rinunciare a tutta una serie di cibi che ci porta automaticamente a mangiare di meno. E’ facile. Ma non è tutto.
Il problema infatti viene dopo. I casi sono due e sono gli unici due comportamenti che io conosca per chi esce da una dieta. Nel 95 per cento dei casi si riprende peso, spesso con gli interessi, e ci si rovina la salute. Nel restante 5 per cento dei casi si resta magri.
Ma perché accade tutto questo? Il motivo è semplice. In entrambi i casi, la dieta di mantenimento non funziona, anche nel 5% dei casi. E non funziona perché, di fatto, una dieta di mantenimento non esiste.
Vi faccio degli esempi: mettiamo il caso della donna A e della donna B, che entrambe facevano una dieta di 2000/2500 calorie prima di iniziare una dieta da, diciamo, 1200 calorie. Questa dieta è stata data da un dietologo. Nel programma del dietologo, dopo la dieta segue un regime di mantenimento, che in genere si attesta sulle 1500 calorie. Se A e B facessero delle ricerche prima di andare dal dietologo, scoprirebbero che una dieta di mantenimento di 1500 calorie è una dieta troppo povera per le loro esigenze. Molto probabilmente sia A che B starebbero benissimo con una dieta da 2000/2300 calorie, facendo una vita più attiva e mangiando semplicemente meglio. Invece sia A che B si convincono che:
– per dimagrire devono fare una dieta da 120o calorie (o non perderanno mai peso)
– per mantenersi magre devono fare una dieta di mantenimento da 1500 calorie.
Cosa accade? Mettiamo che sia A che B perdano peso. Arrivate alle 1500 calorie di mantenimento, entrambe inizieranno a guadagnarlo un pochino.
A si sente costretta, e tende a mangiare di più. Anzi, si abbuffa, si sente in colpa e si abbuffa di nuovo. Sente di non avere il controllo, riguadagna peso, prova altre diete ma perde sempre meno e prende sempre di più. Risultato? E’ tornata come prima o più grassa di prima con il passare degli anni, l’arrivo dei figli o della menopausa. Il 95 per cento della popolazione si comporta come A. E ha ragione. Non è colpa di A. A non è né un mostro, né una mangiona, né una con problemi di metabolismo.
E’ colpa del meccanismo in cui A è finita.
Vediamo B. Una donna fortunata! Ha mantenuto il peso perso, salvo un chilo o due che ballano non appena si è resa conto che la dieta di mantenimento la portava a ingrassare. Che fare, allora? Tornare alla dieta di 1200 calorie del dottore! Facile no? Magari aggiungendo un po’ di attività fisica.
Peccato però che a ogni vacanza B tema di prendere peso, che a ogni pizza fuori B prenda due chili, e che a conti fatti, per esempio secondo il marito di B o gli amici di B, B sta sempre a dieta. Magari cambia qualcosa, ma in sostanza mangia poco ed è ormai abituata a una vita di rinunce. E se mangia poco di più ingrassa, il che conferma i suoi sospetti. Il suo metabolismo ormai si è settato su quelle 1200 calorie, e la dieta di mantenimento è ormai lo sgarro, o la dieta della domenica. Con il risultato che B è sempre sfatta: infelice, di cattivo umore, con un ciclo ballerino, freddolosa, si vanta di non prendersi mai un raffreddore senza sapere che rischia direttamente qualcosa di pià grave. Ed è stressatissima: spesso non va in bagno o è gonfia di stomaco.
Mi direte: ma non era più facile partire da una dieta di 1500 calorie, e poi arrivare a un mantenimento di 1800/1900 calorie? In questo modo sarebbero dimagrite sia A che B, A non si sarebbe abbuffata e B non si sarebbe messa a dieta a vita. Sì, infatti, peccato che questa non sia la regola, ma l’eccezione.
La regola è una dieta da 1000/1200 calorie e un mantenimento di poco più. Così perdete peso più in fretta, e tutti vogliono dimagrire in fretta!
Inoltre così è certo che perderete subito peso e questo vi farà sentire motivate. I casi di A e di B ci mostrano però come il corpo non sia d’accordo. Da una parte spinge A ad abbuffarsi, dall’altra B a fare una dieta più sostenibile, più umana.

Siete dunque sicuri di avere colpa per il fatto di riprendere peso? Non sarebbe stato meglio non mettersi mai a dieta, ma imparare a mangiare più correttamente e abbracciare uno stile di vita più sano, tutto ma non la dieta?