Dei nuovi protocolli di dieta per diabetici di tipo 2 sono stati oggetto di studio negli ultimi anni, e hanno portato in particolare a due strade: quella della forte restrizione calorica suggerita dal professor Roy Taylor dell’Università di Newcastle, con un protocollo di dieta per diabetici di tipo 2 che permetterebbe di invertire il diabete stesso, fino a ottenere valori nella norma della glicemia: e quella, ultima arrivata, della restrizione dei soli carboidrati, strategia messa a punto dalla dottoressa Barbara Gower dell’Università dell’Alabama. In questo articolo vi parlerò di quest’ultima strategia, mentre per il protocollo di restrizione calorica vi invito a leggere il mio precedente articolo qui, con un giornalista che in undici giorni è tornato ad avere la glicemia normale da diabetico.

LA RESTRIZIONE DEI CARBOIDRATI SECONDO LA DOTT.SSA BARBARA GOWER
Secondo le ricerche della dottoressa Barbara Gower, il diabete può essere sia prevenuto che combattuto restringendo i carboidrati, dunque per mezzo di una dieta chetogenica; la dieta per diabetici di tipo 2 può essere in alcuni casi completamente risolutiva della malattia, o almeno permettere di ridurre o evitare la terapia farmacologica. Questo perché se l’effetto del diabete è una cattiva gestione dei carboidrati, basta non mangiarli per evitare di iniettarsi l’insulina. Questo perché l’insulina viene prodotta per far fronte a un eccesso glucidico, anche se è ormai dimostrato da anni che anche le proteine e persino i grassi stimolano l’insulina; ma lo fanno in un modo diverso, dunque ridurre i carboidrati e fare una dieta prevalentemente di proteine e grassi potrebbe rendere evitabili le iniezioni di insulina e ridurre la glicemia nel sangue. Chiaramente, sto semplificando: la dottoressa sottolinea che lo studio non è indirizzato ai pazienti, ma ai medici; che cambiare alimentazione e quindi stile di vita potrebbe essere la strada per combattere il diabete di tipo 2 con la dieta, ma che ogni protocollo chetogenico (ovvero di dieta senza o con pochi carboidrati) va messo a punto da un medico diabetologo, che dovrebbe seguire il paziente per tutto il corso del trattamento (fonte).