Dieta personalizzata: cosa significa?

Come ho scritto qui, da bambina ero obesa. Quindi mi misi a dieta, in modo molto semplice, ma contro il parere dei miei, nessuno mi portò da un dietologo.

Ma se oggi fossi in sovrappeso, cosa farei? Se avessi più di dieci chili da smaltire, cercherei un bravo dietologo. Non mi affiderei a nessuna dieta fai da te, ma punterei su una dieta personalizzata.

E qui viene il bello: ma cosa significa “dieta personalizzata”?

DIETA PERSONALIZZATA: COSA SIGNIFICA

Personalizzata, iniziamo da lì. Focalizziamoci su questa parola. Cosa la contraddistingue? Cosa fa in modo che io debba mangiare diversamente dagli altri, pure nel rispetto di un’alimentazione sana e corretta? Se è personalizzata, significa che è una dieta su misura per noi.

Non è una dieta barattabile, è una dieta che punta a nutrire noi, che magari abbiamo delle carenze nutrizionali, delle allergie, dei problemi di digestione particolari, gli ormoni che si comportano in una certa maniera e non solo un sesso, un peso o un’età. Per questo la figura centrale del nostro dimagrimento è un bravo medico.

Non quello che misura solo il nostro peso.

Quello che ci chiede delle analisi e le sa interpretare in funzione di un programma alimentare da fornirci. Forse non lo sapete, ma il fatto di essere sovrappeso non significa non avere carenze nutrizionali. Le carenze nutrizionali sono una spia del fatto che il nostro corpo non sta ricevendo il giusto nutrimento. E, per paradosso, ingrassa, perché converte in grasso quello di cui non ha bisogno, mentre ci chiede quello di cui ha bisogno.

DIETA SU MISURA: CARATTERISTICHE

Una dieta personalizzata deve tenere conto non solo della nostra conformazione fisica, ma anche della nostra storia, delle nostre abitudini, e di quello che racconta di noi il nostro sangue, di quello che raccontano i nostri ormoni e il nostro aspetto. Se ci affidiamo quindi a un dietologo, ecco le cose di cui dobbiamo informarlo per avere un piano dietetico personalizzato.

  1. Quante diete abbiamo fatto e qual è l’ultima volta che ci siamo messi a dieta.

    Questa informazione è molto importante. Una persona che non è mai stata a dieta in vita sua avrà più chance di dimagrire con una dieta fatta per la prima volta. Le cose si complicano se invece prima di arrivare dal medico abbiamo strapazzato il nostro metabolismo. Se per esempio il medico ci dà pane, pasta e riso, deve sapere che la settimana prima abbiamo smesso la Dukan, o qualsiasi altra dieta senza carboidrati.

  2. Quali sono i nostri problemi con il cibo.

    Inutile andare dal medico e dirgli, “Dottore, io mangio pochissimo, non capisco perché peso così tanto”, perché nel 99% dei casi sarà falso. Non dobbiamo fare bella figura con il medico, dobbiamo dirgli la verità. Quando mangiamo troppo (cioè se la sera, fuori casa, eccetera) e perché (se siamo depressi, stressati). Quali sono i cibi a cui non riusciamo a rinunciare.

  3. Altri sintomi che possono essere segnali di un problema di salute.

    Cali di energia, stanchezza, problemi intestinali, mal di testa, insonnia. E’ bene dirlo al dietologo, che può prescrivere, in quanto medico, degli esami aggiuntivi.

    Infine, mettiamo che ci siano dei problemi con la dieta che il medico vi ha fornito.
    Per esempio certi alimenti non vi piacciono, oppure non fate colazione al mattino eccetera.
    Più il piano dietetico vi sembra fattibile per il lungo termine, meglio sarà.
    Il medico in questo caso deve tenere in conto il rischio di abbandono della dieta.
    Perché il vantaggio di una dieta su misura è quello di aumentare le possibilità di farci dimagrire in modo definitivo.

Vedi anche: dieta di mantenimento, che cos’è e caratteristiche. 


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