Dieta senza zuccheri, 5 ragioni per cui è NO

article-2541589-1ABEC4FD00000578-103_634x439Il periodo in cui ho totalmente escluso ogni forma di zucchero semplice dalla mia vita, riducendone il consumo a mezzo frutto (asprigno o poco maturo) al giorno è stato il momento in cui sono stata più male in assoluto. Anzi, dovrei dire i momenti, visto che mi è capitato di fare una dieta senza zuccheri in più occasioni: con le varie diete proteiche, una più estrema dell’altra; con la dieta chetogenica; con la dieta a basso indice glicemico che nella sua forma più ortodossa ha significato bandire lo zucchero e ogni forma di carboidrato raffinato dalla mia vita; e infine, la dieta senza zucchero di Sarah Wilson, che insegna come fare a meno dello zucchero grazie a edulcoranti naturali come la stevia, all’eliminazione di tutti i cibi raffinati, alla riduzione di frutta a un consumo meno che moderato eccetera.

Quest’ultima la provai per pochi mesi quando uscì la prima volta, nel 2012. E mi alzò la glicemia. Al momento, ancora non ho saputo darmi una spiegazione di come la glicemia (che nel mio caso è sempre stata naturalmente bassa, nel senso che fin da bambina sono stata un soggetto ipoglicemico) sia arrivata quasi a uno stadio di iperglicemia eliminando lo zucchero dalla mia dieta (e anche buona parte dei carboidrati) per mesi. Stress? Può essere. So solo che tornando a fare una dieta più “umana” e abbandonando ogni forma di ortoressia la glicemia è tornata normale, il metabolismo si è alzato, ho potuto mangiare poco alla volta come un essere decente, ovvero ingerendo duemila calorie al giorno e rimanendo, sorpresa, magra, e più in forma di quando seguivo queste diete. Questo da circa 3 anni. (segue a pagina due)

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