Dimagrire dicendo no alla ingordigia

Oggi voglio parlarvi di questa storia molto curiosa, la vicenda di una donna che ha perso moltissimo peso dopo averne provate di tutte dopo aver riflettuto su alcuni passi della Bibbia: la notizia, che i giornali hanno trattato come una “dieta della fede” (tipo: se credi in Dio e preghi allora dimagrirai) non riguarda invece la Bibbia di per sé, né la fede religiosa della protagonista .
Le cose in realtà sono andate così: una certa Carole Holliday, animatrice della Disney, affetta da obesità sin da ragazzina, che in passato aveva provato tutti i metodi e i programmi per dimagrire più noti in America, dalla dieta Atkins alla Weight Watchers, ha perso peso dopo essere diventata cristiana, negli anni Ottanta. Cosa è accaduto? Non c’è la mano di Dio nel percorso dimagrante della signorina Holliday, ma la lettura della Bibbia. Leggendola, Carole si è accorta che l’ingordigia, ovvero l’essere troppo golosi (uno dei sette vizi capitali, sotto il nome di gola) era considerata nel testo biblico un peccato grave.

Questa cosa ha fatto riflettere a lungo Carole. Che anche quando si metteva a dieta, doveva tenere a bada la fame: Carole insomma era una mangiona. E dove non è bastata la bilancia, è bastato riflettere sul significato che lei dava a quella ingordigia: mangiare troppo cibo in realtà è sprecare il cibo, si è detta, ed essere troppo golosi finisce per essere un peccato non soltanto per noi stessi, una specie di egoismo che paghiamo in salute, ma anche nei confronti degli altri. Se ci pensate, viviamo in una epoca di forte consumismo, ma di rado, per esempio solo durante le feste, ci rendiamo conto di ciò che consumismo significa davvero: mettere a tavola troppe pietanze, oppure fare spese eccessive per il cibo. Se da una parte è bello e gratificante avere il frigo pieno, quanti di noi non sanno fare a meno di una dispensa con troppe alternative? Chi, a fine settimana, ha la dispensa vuota sul serio?  E quanti di noi, pur avendo uno o due pacchi di biscotti a casa, ne comprano un terzo diverso andando a fare la spesa? E le offerte? Che ce ne facciamo di tutto il cibo che compriamo in più per approfittare del supersconto? Che ce ne facciamo di cinque o sei pacchi di pasta in casa?
Vedete come, anche se la questione è una bazzeccola, l’idea di Carole offre uno spunto di riflessione importante per tutti noi. Lei, che sulla vicenda ha scritto un libro, spiega che per dimagrire le è bastato ricordarsi che l’ingordigia è un peccato grave, e fare tre cose:
– mangiare fino a soddisfazione, ma non fino a sentirsi la pancia troppo piena.
– ridurre le porzioni, ma anche la spesa, il cibo acquistato
– fare ginnastica e altre attività
Chiaramente il suo è stato un dimagrimento lento: in sette anni ha perso circa 65 chili. Ma se ci pensate, imparare cosa vuol dire mantenersi a tavola può essere così importante da evitarci la dieta dimagrante.

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