Fame nervosa, come curarla gestendo le emozioni

Fame nervosa, come curarla gestendo le emozioni, l’ansia, lo stress? Ha senso provare tutte le diete se abbiamo un problema di fame emotiva o nervosa? Evidentemente no. Chiunque soffra o abbia sofferto di fame emotiva sa che una dieta qualsiasi non basta: si riesce a seguirla efficacemente solo per alcuni giorni, poi il problema ritorna, con la conseguenza di sentirsi inadeguati, fuori controllo, e di pensare che il problema sia irrisolvibile. In questo articolo vediamo una testimonianza importante: una donna (quella in foto nell’articolo) che ha perso ben 40 chili prendendosi cura della sua parte emotiva nella relazione con il cibo. 
Lei si chiama Jaz Jackson, e da qualche anno le era stata diagnosticata una depressione che le rendeva difficile smettere di “alimentare” le proprie emozioni con il cibo. In questo articolo vediamo cosa ha fatto per perdere peso e migliorare la sua situazione emotiva nel rapporto con la dieta.

FAME NERVOSA, COME CURARLA: LA TESTIMONIANZA DI JAZ
Come molti anche la Jackson soffrendo di depressione trovava consolazione nel cibo. E’ riuscita a uscire dal circolo vizioso delle diete croniche, imparando a gestire la fame in questo modo.
– Diete, addio: Jaz si è imposta di mangiare 5 volte al giorno puntando sulla sazietà dei suoi pasti, e anche sulla soddisfazione “estetica” dei piatti che si preparava. Per farlo si è cucinata 5 pasti con proteine (yogurt greco, omelette di albumi, carne, pesce) al giorno, partendo dalla colazione, e affiancando a ogni piatto frutta, verdure di stagione cucinate in modo semplice ma allettante, puntando sui colori e sulla freschezza. Questa è una cosa molto importante: ha smesso di provare ogni dieta e si è concentrata su un modo per saziarsi con pasti semplici ma anche belli e soddisfacenti da vedere. Omelette di albumi a colazione, insalata di pollo o tonno a pranzo, vitello o tacchino a cena con riso integrale e verdure, spuntini a base di piselli tostati e uova o latticini scremati. Il trucco è quello di focalizzarsi sull’alimento proteico alla base del pasto, per poi aggiungere tante verdure, pochi condimenti, pochi carboidrati integrali.
– Sì all’attività fisica, ma divertendosi: parallelamente Jaz si è iscritta in palestra. Il peso in eccesso (pesava più di 90 chili quando ha iniziato, ora ne pesa 50 ma per un’altezza di un metro e cinquanta circa) non l’ha fatta vacillare dal suo proposito. Non si è sentita sminuita tra tante persone in forma e più magre di lei, e questo è importantissimo. Ha dato poi il massimo perché l’attività fosse coinvolgente e non frustrante, con un mix di pesi e attività cardio di un’ora al giorno per 6 giorni a settimana.
– Un giorno libero dalla routine: Ha stabilito un giorno in cui concedersi quello che voleva, per non demotivarsi e avere comunque qualche sfizio. Che sia pizza, dolci o patatine, Jaz ha preferito darsi una semplice regola, quella di mangiarne una volta a settimana e mai negli altri giorni. Una decisione che può essere utile per chi è a dieta e si sente costretto a un comportamento virtuoso ogni giorno, sentendo poi la mancanza dei cibi preferiti. Mancanza che spesso è la molla per una nuova abbuffata.
– Pasti preparati in anticipo: per evitare di andare in rosticceria o essere vittima della fame che ci fa comprare cose che non dovremmo al supermercato, Jaz ha pianificato i suoi pasti, preparandoli in anticipo e surgelandoli. In questo modo le è diventato più facile attenersi alla dieta sei giorni a settimana.
– Imparare a capire cosa funziona per noi: un dettaglio importante che ha permesso a Jaz di dire addio alle diete fai da te e di guardare gli altri come pietra di paragone per se stessa. Va bene ispirarsi, ma cadere vittima di modelli estetici imposti e diete da fame avrebbe solo peggiorato la sua situazione. Lo ritengo un gran consiglio: chi sa di avere un problema emotivo, deve semplicemente smettere di guardare quello che fanno gli altri, e prendersi cura di sé.

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