Fatphobia e body-shaming: 10 modi in cui si manifesta

Non c’è pace per le donne, soprattutto le donne, in carne.

Dagli insulti a modelle del calibro di Ashley Graham e Tess Holliday, fino ai commenti alle foto sui social, le donne over o plus-size vivono ogni giorno lo stigma del proprio peso.

E non c’è giorno che qualcuno non ricordi loro che hanno dei chili di troppo e che dovrebbero dimagrire.

In Italia il fenomeno è ancora sottostimato, mentre all’estero sempre più persone prendono coscienza che esiste un problema sociale, più che di salute.

Quello della fatphobia o del body shaming, fenomeni simili per alcuni aspetti, sebbene il secondo sia più generico, e riguarda non solo le donne in carne, ma le donne di ogni taglia.

All’estero, donne del calibro di Virgie Tovar, femminista, e medici come Linda Bacon, cercano di sfatare ogni giorno dei luoghi comuni che riguardano i chili di troppo.

Ecco qualche esempio.

  • Non sempre peso corporeo e salute sono collegati: si può essere in salute anche con 10 o 15 o 20 chili in più.
  • Qualsiasi cosa stiamo facendo per arginare il problema crescente dell’obesità, NON sta funzionando.
  • Le persone oversize non sono quelle che non hanno mai fatto una dieta in vita loro. Spesso hanno seguito più diete dimagranti di altre.
  • Lo stigma del peso, ovvero la discriminazione in base al peso, crea problemi di salute forse più gravi di quelli di avere qualche chilo in più.
  • Bisognerebbe concentrarsi su una vita sana, a prescindere dalla propria taglia.

Oggi vediamo 10 situazioni tipiche di fatphobia, ovvero di discriminazione delle persone in carne, secondo l’attivista Virgie Tovar.

(SEGUE A PAGINA DUE)

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