Ferro nella dieta: più dannoso del colesterolo alto?

Un recente articolo, scritto dal dottor Dalton, medico presso il Massachusetts General Hospital di Boston, si intitola: “Il ferro è il nuovo colesterolo?”.

Nell’articolo il medico spiega come il ferro aggiunto nei prodotti di largo consumo possa fare più danno alla salute che avere il colesterolo alto.

Ve ne voglio parlare e riassumervi questo articolo perché da anni ormai sono numerosi gli studi che associano un ferro elevato a un maggiore rischio di malattie gravi, come le neoplasie.
Si sospetta che il ferro influenzi negativamente la salute delle nostre cellule.
Ma andiamo per ordine.

Perché innanzitutto tanta preoccupazione per il ferro nella dieta?
Perché oggi sul mercato siamo invasi di prodotti che contengono ferro aggiunto.
Innanzitutto i cereali da colazione.
Poi molti preparati, come biscotti, merendine, prodotti solubili per il latte, alcuni tipi di latte, alcuni tipi di bevande. Così come per le vitamine liposolubili (fateci caso, moltissimi i prodotti che oggi contengono un’aggiunta di vitamina A e D, per esempio), il ferro addizionato è presente in modo massiccio nell’industria alimentare.

Ma quali sono le conseguenze per la salute di questo ferro nella dieta quotidiana?

STUDI CHE COLLEGANO FERRO E MALATTIE

Analizzando la salute delle persone che hanno più ferro del normale, si è visto che queste persone hanno molte più probabilità di ammalarsi di cancro. Il ferro in eccesso nel sangue è anche associato positivamente a un maggiore rischio di malattie cardiovascolari. Avere alti valori di ferritina porta a un rischio quintuplo di avere un attacco cardiaco, praticamente paragonabile ai danni del fumo sulla salute del cuore. Alti livelli di ferro nel sangue sono invece associati a un rischio doppio per gli uomini e quintuplo per le donne.
Dal 1980 si è visto che i pazienti sottoposti a trasfusione del sangue, che avevano di conseguenza valori più alti di ferro, avevano anche maggiore rischio di diabete. Alti livelli di ferritina sono stati associati in altri studi a sindrome metabolica e a demenze senili.
Al tempo stesso, chi dona il sangue ha una maggiore sensibilità insulinica.

STUDI SUL FERRO: MANCANO I TRIAL CLINICI

La mole di studi è tanta e tale che anche se questi studi si limitano nella maggior parte dei casi a un’associazione, qualcosa c’è.
Molti medici chiedono a viva voce che si facciano dei trial clinici al riguardo.
Per ora la spiegazione possibile potrebbe essere in quella reazione di Fenton che causa la liberazione del ferro e la produzione di radicali liberi come il radicale idrossile, che danneggia l’equilibrio delle cellule.
Ma senza studi di intervento è impossibile stabilire se tutto quello che è stato scoperto finora possa essere spiegato e analizzato come un fattore di causa.

Nel dubbio, spiega il medico, lasciate sugli scaffali i prodotti con ferro addizionato.

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