Gli edulcoranti fanno male? No, ma ti fanno mangiare

Gli edulcoranti fanno male? Scopriamolo insieme con uno studio scientifico e un’esperienza personale.
In genere, a causa dell’attività sportiva, nell’alimentazione utilizzo le proteine in polvere da siero da latte per uno shake giornaliero, e specialmente quando sono fuori casa per lavoro, avere sottomano gli ingredienti per uno shake di proteine o avere sottomano una barretta mi permette di non finire per mangiare solo carboidrati. Tutto bene dunque. E invece no. Dopo i primi mesi dall’utilizzo di proteine in polvere, spesso edulcorate, mi sono resa conto che il retrogusto dolciastro degli edulcoranti in bocca era costante. Ho finito per abituarmene in fretta, fin quasi a non sentirlo più troppo dolce. Il problema poi era che gli altri cibi mi sembravano di colpo insipidi. Morale della favola? Adesso faccio utilizzo solo di proteine neutre, quelle senza dolcificanti.

Però questa esperienza, per me che non uso più edulcoranti in modo abituale da anni, mi ha fatto capire alcune cose:
– il corpo si abitua facilmente all’eccesso di dolce, fino a non considerarlo più tale
– se si mangiano cibi edulcorati (o molto dolci, quindi la stessa cosa si può dire per i cibi troppo zuccherati) si finisce per trovare insipidi tutti gli altri cibi, cioè poco saporiti. 

Gli scienziati in Australia sono arrivati a conclusioni simili: l’offerta di dolci e dolciumi è spropositata, ma finora non si è capito con certezza se gli edulcoranti fanno male o possono essere usati in sostituzione dello zucchero senza alcuna conseguenza.

Gli studi sono stati molteplici (di alcuni ne ho parlato qui su Dcomedieta) ma su una cosa c’è quasi certezza, e per questo vi ho parlato del mio caso particolare. Se non si può infatti stabilire con certezza se gli edulcoranti fanno male (senza distinzione tra artificiali e naturali), si è però stabilito che su campioni non umani (moscerini della frutta e topi) gli edulcoranti spingono a mangiare di più. Il trenta per cento in più per i moscerini della frutta, il cinquanta per cento in più nel caso dei topi.

E non è un caso che per esempio ora che vanno di moda i cosiddetti “fitchef”, tenendo conto che nell’integrazione sportiva moltissimi prodotti contengono edulcoranti, ricette che imitano il junk food siano un po’ la regola. Pancakes con sciroppi vari al sucralosio, gelati crema e cioccolato con varie salse di frutta sopra, brownies caramellati. Roba da fame chimica che farebbe impallidire persino Nigella. Il sapore continuo di dolce in bocca che ti lasciano i cibi con gli edulcoranti spinge insomma a una voglia continua e maggiore di dolce anche quando si fa una dieta a basso contenuto di carboidrati.
Il problema è infatti a livello cerebrale il riconoscimento di quel sapore come dolce. E le conseguenze di questo sapore dolce, registrato dal nostro cervello come tale, che influisce sull’insulina anche quando non mangiamo reali zuccheri. Risultato? Si può finire per mangiare di più, o per avere più fame.
Certo, è troppo presto per dire che negli umani succeda automaticamente questo, ma fare caso a quanto bibite edulcorate, snack e dolci con stevia possono influire sulla nostra voglia di dolce può essere utile. Fare una settimana senza usare alcun cibo con edulcorante, per esempio, e vedere se dopo una settimana la nostra fame di dolci è diminuita, può essere un’ottima idea!