I tipi di diabete? Sarebbero CINQUE, non due.

Mentre sempre più persone si ammalano di diabete di tipo 2 (90 per cento dei casi) o addirittura nascono già diabetiche, uno studio apparso su The Lancet Diabetes & Endocrinology e condotto dalla svedese Lund University Diabetes Centre in associazione con il finlandese Institute for Molecular Medicine Finland lancia un altro allarme: i tipi di diabete non sarebbero due come comunemente si pensa, ma ben cinque.

Se in generale la diagnosi di diabete di tipo 1 o 2 passa dalla ricerca di antigeni specifici (che distruggono le cellule pancreatiche) per cui chi presenta gli antigeni ha il diabete di tipo 1, chi ha l’iperglicemia da diabete senza gli effetti di una malattia autoimmune ha il diabete di tipo 2, i ricercatori si sono resi conto che a parte questo discrimine, la classificazione dei tipi di diabete è la stessa da oltre venti anni, a dispetto delle differenze riscontrate tra le varie forme di diabete secondo la comunità scientifica, differenze che dovrebbero riclassificare il diabete non in due ma in ben cinque tipi.

Per determinare queste differenze, i ricercatori hanno analizzato un campione di oltre 14 mila persone diabetiche del Nord Europa, scoprendo che esistono 5 tipi di diabete. Ovvero il diabete di tipo 1, di origine autoimmune, e 4 diversi tipi di diabete non autoimmune o di tipo 2 che i ricercatori hanno scoperto prendendo in esame diverse variabili, come l’indice di massa corporea, l’età in cui è insorta la malattia, l’emoglobina glicata, il funzionamento delle cellule beta.

I 4 diversi tipi di diabete ora inclusi nel tipo 2 sarebbero:
– diabete giovanile:
deficienza da insulina, giovane età, problemi metabolici. Riguarda il 9-20% del campione.
– diabete “renale”: severa insulino resistenza e alto rischio di problemi renali. Riguarda l’11/17% del campione
diabete correlato al sovrappeso: è un diabete che si riscontra nelle persone obese. Riguarda il 18/23% del campione.
– diabete in tarda età: tipico delle persone anziane, riguarda il 39/47% del campione.
I ricercatori hanno scoperto che la terapia con insulina è stata proposta solo nel primo e nel secondo caso in modo parziale, e questo suggerisce che negli altri casi il diabete non è trattato come dovrebbe, ovvero con interventi più mirati. Le differenze tra questi tipi di diabete necessitano di terapie personalizzate, ha specificato il professor Leil Goop, a capo della ricerca.