Il gioco stupido del peso di Cenerentola

Il nuovo trend del momento? La formula del peso di Cenerentola che sta facendo impazzire i social: una formula che si trova in rete per cui si calcola la propria altezza al quadrato e la si moltiplica poi per il numero diciotto. Vi verrà fuori un numero, che dovrebbe essere il vostro peso ideale per essere come Cenerentola, ma che, nella realtà, non è altro che un gioco stupido che mostra il peso che avreste con un indice di massa corporea pari a 18, dunque il peso che dovreste avere se foste sottopeso.
Facciamo giusto due considerazioni su quanto sia stupido questo trend.

1) Il peso non è uguale alla magrezza: simili giochi continuano a rivangare l’opinione comune che, se la bilancia scende significa che siamo magri, se sale significa che siamo grassi. Purtroppo le cose non sono così semplici e solo dei ragazzini possono pensare che lo siano. La massa grassa pesa infatti poco, a parità di volume con quella magra, perché trattiene meno acqua. Questo ha portato al paradosso dei “falsi magri” cioè di quelle persone con un peso e un indice di massa corporea bassi o nella norma, ma che presentano comunque una percentuale di grasso corporeo preoccupante, perché maggiore rispetto a quella che dovrebbe essere per il loro peso o localizzata in punti considerati pericolosi per la salute.
Morale della favola: puoi pure avere il peso di Cenerentola e avere comunque una percentuale di grasso corporeo poco salutare, ovvero essere un “falso magro” (fonte). Finché le persone continueranno a rapportare il loro peso al numero sulla bilancia mostreranno di non sapersi preoccupare della loro composizione corporea, e dunque della loro salute. Da questo primo punto nascono di conseguenza altri punti, diciamo dei corollari, per cui le persone vanno in palestra ma mollano quando vedono l’ago della bilancia salire. O per cui la dieta viene sempre considerata e scelta in merito a quanto peso si perde, e non a come meglio si sta.

2) Si è stimato che nessuna delle attrici che ha fatto Cenerentola in tv aveva il peso che usciva dal test. E grazie al piffero, direi. Solo una donna da cartone animato o da fumetto, oppure una Barbie, può avere un punto vita che sembra il risultato di due costole in meno. Neanche una persona naturalmente molto magra ha le forme di un cartone animato, pensateci.

L’effetto di chi fa il test è furbescamente voluto per creare frustrazione, ma in riferimento a un semplice numero, e a un numero sbagliato. Con il paragone suadente della principessa di Disney perché, ehi, chi è che oggi non vuole sentirsi un po’ principessa? Chi è che non vuole ridurre il proprio corpo a un numero?
La diffusione di questi trend non fa che spingere le donne a adottare diete estreme per arrivare a un ideale, che è tale solo nelle loro teste. Con il rischio di rovinarsi la vita e la salute, ma sentendosi brave se ci riescono.
Il passo successivo sarebbe fare il test, scoprire che per essere Cenerentola dovremmo avere dieci chili in meno, e chiedersi: ma chi è l’imbecille che può pensare di raggiungere un ideale estetico e di forma fisica grazie a un gioco su internet? Per poi rispondersi, e lo spero: non io.