Il senso di fame? Non dipende solo da quanto mangi

Esistono come sappiamo diverse ragioni per cui possiamo avvertire un senso di fame: ragioni che con la fame vera c’entrano poco e niente, per esempio possiamo sentirci affamati per noia, perché abbiamo instaurato delle cattive abitudini (mangiamo davanti alla tv, mangiamo dopo cena o dopo pranzo qualcosa di sfizioso, anche se il nostro corpo non ne ha minimamente il bisogno e anzi siamo sazi), per gola, come risposta allo stress, alla stanchezza, a delle frustrazioni.

Oggi vediamo insieme come la percezione della fame, quindi il senso di fame, possa non dipendere da quanto abbiamo mangiato, ma da quanto “crediamo” di aver mangiato. Questa è una cosa molto importante da considerare, e vi spiego il motivo. Mettiamo che un giorno decidiate di pranzare in modo molto leggero perché la sera avete una serata fuori, magari siete invitati a una festa. Vi siete tenuti per tutto il giorno con un’insalata. Arrivate la sera affamati, ma dopo un primo piatto, vi accorgete di essere sazi.
Questo vi ferma in genere dal mangiare ancora?
Con ogni probabilità NO. Il motivo è che diciamo a noi stessi che possiamo esagerare, perché quel mangiare poco durante il giorno ci fa sentire in diritto di continuare a mangiare anche a pancia piena.

Questo è un altro motivo per cui i pasti sostitutivi non funzionano per tutti. Mangiamo una barretta a pranzo, a colazione avevamo preso uno shake, a cena abbiamo in teoria un pasto libero, ma in pratica sappiamo di non dover esagerare. Una bistecca con verdure ci sazierebbe, ma cosa accade dentro di noi? Ci sentiamo bravi, in fondo durante il giorno abbiamo mangiato poco. E quindi sì al bis o a qualche peccato di gola, con il risultato che il programma di pasti sostitutivi non funziona come dovrebbe. Questa supercompensazione avviene quando la psicologia influenza il senso di fame più della pancia.
E a Natale? Se siamo stati a dieta prima, a Natale corriamo il rischio di mangiare due volte tanto perché ci sentiamo sicuri di noi, abbiamo fatto i bravi, dunque al momento opportuno mangiamo il triplo.

Un nuovo studio evidenzia il fenomeno della percezione della fame a scapito di un senso di fame reale. A due gruppi di persone vengono servite delle omelette: nel primo caso, le persone vengono informate di stare mangiando una omelette di due uova piccole; nel secondo, di quattro uova. In realtà in entrambi i gruppi vengono date omelette di tre uova, ma il gruppo che pensava di aver mangiato di meno ha riportato una percezione di maggiore fame dopo appena un’ora dal pasto (fonte).

Per fare in modo di non cadere vittima di questo imbroglio della mente, gli esperti consigliano due cose: la prima è di mettere tutto il cibo che mangeremo in un piatto, evitando di piluccare da altri piatti di portata. La seconda è di non mangiare distrattamente, mentre si guarda la tv o peggio si lavora: questo perché guardare il cibo nel piatto e fare attenzione a ciò che si mangia ci fa saziare di più, in quanto dà al cervello il giusto messaggio: ehi, bello, sto mangiando!
Inoltre esistono delle tecniche per disinnescare il senso di fame percepito e non reale: una delle più accreditate è la scala della fame, di cui parlo qui.

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