Controllare l’ndice glicemico per dimagrire: funziona?

  • segue: LIMITI DELL’INDICE GLICEMICO PER DIMAGRIRE

  • I cibi a basso IG non si digeriscono per forza più lentamente di quelli ad alto IG.
    Ma la loro digestione non ha un nesso causale con la loro risposta glicemica.

    La definizione di cibi a basso/alto indice glicemico come zuccheri a lento/veloce assorbimento è dunque impropria.
    Magari un cucchiaio di miele lo digerirò subito, ma la digestione del miele non dice nulla sull’aumento della glicemia a due ore da quando l’ho mangiato. Non è esatto dire che i cibi a basso indice glicemico rimangono più tempo nello stomaco e, essendo assorbiti più lentamente, alzano gradatamente la glicemia nel sangue.

  • Non è detto che un cibo ad alto IG alzi la glicemia di più di un cibo a basso IG.

    Tutto sta nelle quantità, dunque ha maggior senso parlare di carico glicemico di un pasto (cioè del suo effettivo contenuto di carboidrati secondo le quantità) piuttosto che di indice glicemico di un alimento. Ma se l’indice non ha un valore univoco, anche il carico glicemico del pasto dipenderà da una serie di fattori che non lo renderanno facilmente riscontrabile.
    Dunque il famoso calcolo del carico glicemico, che si ottiene moltiplicando l’IG per i grammi di carboidrati netti e dividendo per cento, è una stima grossolana.

Meglio sarebbe concentrarsi su quanti carboidrati assumiamo in un giorno o in una settimana.
Se mangiamo troppi carboidrati, che siano a basso IG importa poco.

  • Possiamo abbassare l’IG degli alimenti mangiandoli con grassi e proteine?

  • Un pasto misto può senza dubbio avere un carico glicemico più basso di un pasto a base di soli carboidrati, ma alzare l’insulina anche di più, cioè avere un carico insulinico più elevato. (SEGUE A PAGINA QUATTRO)

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