La cantante Kelly Clarkson perde 17 chili così

La cantante Kelly Clarkson è di recente su tutti i giornali: il motivo è la sua perdita di peso. Avrebbe perso 17 chili in pochi mesi, senza una dieta restrittiva e senza fare neanche attività fisica, come ha ammesso lei stessa su Instagram. Cosa avrebbe fatto invece? Avrebbe rinunciato alle lectine.
Sì, avrebbe seguito i consigli del dottor Steven Gundry, che nel suo bestseller di cui vi ho già parlato, The Plant Paradox (Il paradosso delle piante) spiega che non è vero che tutto il buono viene dalla natura. Anzi. Non tutti i vegetali, i cereali e gli alimenti naturali come i legumi sono nostri amici. Essi contengono alcune sostanze che vengono definite antinutrienti, perché legano a loro importanti minerali e possono causare problemi intestinali.

In particolare, Gundry spiega come dimagrire, migliorare la propria salute e la propria digestione riducendo le lectine, tra cui il glutine. Troviamo le lectine in molte piante, in molti frutti, in cereali e in legumi. Allo stesso modo mette in guardia da una caseina, la A1, che si troverebbe nel latte vaccino, ma in quantità molto inferiore nel latte di bufala e in quello di capra.

Il professor Gundry, a capo del Center for Restorative Medicine, ha studiato per 14 anni il microbioma umano, ovvero la flora batterica: il Paradosso delle Piante è un libro che viene fuori da tutti questi anni di studio e da 30 anni di lavoro sul campo con i pazienti. La Clarkson avrebbe seguito il metodo descritto nel libro: la sua tiroide sarebbe rinata e avrebbe perso naturalmente 17 chili. Il dottor Gundry nel suo libro spiega un programma in fasi in cui prima si eliminano i cibi contenenti lectine, poi se ne inseriscono alcuni, ma preparati in modo diverso per neutralizzare questi antinutrienti, e in quantitativi da personalizzare. Tra i cibi da eliminare nella prima fase: latte e latticini da latte di mucca, legumi, cereali integrali, cereali e prodotti che contengono glutine, alcune verdure e alcuni tipi di frutta, noci e semi oleosi, prodotti della soia come il tofu, il mais. E ovviamente tutti i semi e le bucce delle piante: i semi della zucca o del pomodoro, le bucce di pomodori, peperoni, melanzane e patate non vanno mai mangiati così come tutte le bucce della frutta. Invece via libera ad avocado, riso bianco con moderazione, broccoli, cavoli, rucola, funghi, asparagi purché sempre cotti; olive, olio di oliva, formaggi di capra e latte di cocco, carne, pesce e uova purché bio, zucca e tuberi cotti senza bucce. Frutta sì ma sbucciata.
Solo quando l’intestino sarà rinato, si potrà tornare a fare una dieta più varia, a patto di saper cucinare i cibi in modo appropriato per ridurre le lectine.

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