La dieta contro la depressione: perché è importante

Come può un piano alimentare aiutare contro la depressione, una vera e propria malattia che conosciamo soprattutto del punto di vista psicoterapeutico e psichiatrico? Ebbene, lo stato depressivo non è solo uno stato mentale, ma fisico e di natura multifattoriale: essere depressi porta dovente a soffrire di qualche dipendenza, limita la vita sociale in ogni ambito e rende difficile quella lavorativa. Chi soffre di depressione spesso è portato a credere di non avere una vita d’uscita. 
Ma secondo i ricercatori dell’Università australiana di Deakin, che in collaborazione con l’Università di Swinburne ha condotto il progetto IMPACT, esiste più di una via d’uscita, oltre all’intervento psicoterapeutico.
Per esempio la dieta. Le persone colpite da depressione spesso hanno una flora batterica povera, risultato di un’alimentazione sbagliata. La flora batterica “comunica” per una serie di processi chimici sia con il nostro sistema immunitario che con il nostro cervello: un microbiota poco vario aumenta dunque il rischio di malattie, ma influisce anche sul sistema nervoso e sull’umore. 
Oltre alle raccomandazioni generiche di curare più il sonno e stabilire dei buoni ritmi sonno-veglia, fare attività fisica giornaliera, cercare di condurre una vita “ordinata” nelle abitudini, e non sregolata, i medici infatti consigliano una dieta più ricca in frutta, verdura, semi oleosi e prodotti integrali e naturali, mentre vanno limitati i prodotti raffinati, gli insaccati, gli snack e i prodotti da forno.
Un piano da seguire ci viene in aiuto grazie alla dieta della dottoressa Christine Bailey, esperta di Nutrizione Funzionale, chef e autrice del libro The Brain Boost Diet.
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