Non è possibile trovare due persone identiche: oggi sappiamo che persino due gemelli omozigoti hanno, per esempio, un microbiota differente, ma senza pensare ai casi rari dei gemelli, basta guardarci allo specchio per identificare le nostre diversità. A partire dal corpo, ma non solo: abbiamo metabolismi diversi, ci rapportiamo diversamente al cibo, possiamo essere più o meno ansiosi, più o meno collerici, più o meno apatici, possiamo prendere la vita in modo diverso. E avere, ovviamente, diverse esigenze dietetiche e di salute: fatta questa premessa, può esistere una dieta valida per tutti?
Secondo la naturopata Simona Oberhammer no. Lavorando sui biotipi ippocratici, la Oberhammer ha sviluppato un suo metodo, quello della dieta dei biotipi o metodo Oberhammer. I biotipi Oberhammer _che la naturopata definisce come “impronte” e che non riguardano solo le differenze di corporatura, ma anche le differenze ormonali (ogni biotipo è dominato da un ormone) e di salute, nella maniera in cui il corpo accumula scorie_ sono quattro: il biotipo fuoco, il biotipo acqua, il biotipo aria e il biotipo terra.

Ognuno di questi biotipi ha caratteristiche diverse, e dunque lavorando su queste differenze si può riuscire a tornare in equilibrio, sia nella salute che nel peso, senza diete (ma con osservazioni alimentari, per esempio il biotipo terra dovrebbe consumare cibi integrali), senza metodi complicati, ma con dei consigli per purificarsi e mangiare meglio, rivedere qualche cattiva abitudine senza stress.
Pur essendo scettica sulla teoria dei biotipi, la dieta dei biotipi mi affascina: questo perché in tanti anni che studio le diete, la nutrizione e i processi per cui si ingrassa o si dimagrisce, facendo da cavia mi sono resa conto che alcune cose che funzionavano egregiamente per alcuni, funzionavano pessimamente per me o per altri. Ci sono persone che reagiscono meglio per esempio con le diete lampo, persone che per trovare la loro strada devono fare di testa loro e mal sopportano ogni alimento dosato, persone molto disciplinate che seguono una dieta solo se è tarata al milligrammo, eccetera. Ci sono alimenti anche sani che per una persona possono funzionare (i cibi integrali, appunto) per un’altra accrescono solo il gonfiore e l’infiammazione.

Anche nel movimento, nell’allenamento, le differenze esistono, e non solo tra uomo e donna. 
Non tenere in conto queste differenze è miope. Oggi sappiamo che persino l’obesità è un problema “multifattoriale” e non solo un problema a cui si può rispondere: mangia di meno, o mangia meglio.
La teoria dei biotipi cerca di dare una risposta personalizzata partendo dal fatto che siamo tutti diversi, ma pur nella nostra diversità abbiamo comunque questa impronta che definisce il nostro biotipo (come se avessimo uno stampo), sebbene abbia il grande limite per cui non tutti riescono facilmente a essere inquadrati in un biotipo.
Per capire qual è il nostro biotipo Oberhammer, per esempio, esiste un test gratuito, che con l’aiuto delle immagini ci permette di identificarci meglio in un biotipo o in un altro. 
E Simona Oberhammer assicura che, una volta capito il proprio biotipo, è facile capire come correggere la propria vita senza soluzioni drastiche, e neanche diete, ma con un percorso naturale e di disintossicazione (infatti dire “dieta dei bioitipi” è un po’ un azzardo: la dottoressa spiega di essere allergica alla parola dieta!).
Nel libro, che ho letto per voi, la naturopata consiglia un percorso detox personalizzato, a base di una zuppa da consumare a cena tre volte a settimana (la zuppa detergente), una tisana da consumare tutti i giorni con del limone al mattino, gocce fitoterapiche e rimedi omeopatici. Per ogni biotipo sono date delle indicazioni dietetiche: come mangiare le verdure, quanti grassi assumere, quali cereali, quante proteine e di che tipo, quanti pasti fare e a che ora. Dopo la fase detox di 21 giorni, viene consigliato un piano di mantenimento.
Per fare il test e trovare il vostro biotipo, cliccate qui.
Per avere ulteriori informazioni, guarda questo video. Se il risultato vi convince, perché non provare il metodo Oberhammer e iniziare questo percorso a partire dal libro bestseller di Simona Oberhammer?
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