La dieta del piatto unico invernale

Ho già parlato in questo articolo dei vantaggi di limitarsi a un piatto unico nell’alimentazione, special modo d’estate, quando il monopiatto o piatto unico diventa un’alternativa rapida ed efficace (insalatone, carpacci, bruschette miste) al pasto normale; ma voglio dedicare un’articolo anche per i mesi invernali, aiutandovi a individuare dei piatti unici che nella dieta di tutti i giorni possono aiutarvi a stare nel vostro peso forma senza sforzo, stare in salute, mantenere alto il metabolismo, ridurre gli effetti spiacevoli di una cattiva digestione o farvi dimagrire, e soprattutto sono pratici.

Ecco quindi la dieta del piatto unico invernale!

Prima di elencarvi le idee di monopiatto per l’autunno e l’inverno, vi spiego meglio i vantaggi del modello alimentare del piatto unico rispetto al pasto tradizionale composto da primo e secondo piatto, o al pasto dissociato composto da primo (più frutta) a pranzo e secondo più contorno a cena.

Perché il piatto unico è meglio del pasto tradizionale o dissociato? 
Nel caso del pasto tradizionale, il maggior problema sono le calorie: facile sgarrare e sovraccaricarsi eccessivamente se siamo abituati a mangiare sia il primo che il secondo a pranzo (alcuni addirittura a cena). Questo modello mediterraneo è tipico dell’Italia, soprattutto meridionale, ma il crescente allarme obesità, e la tendenza che ormai tutti hanno a favorire anche di un fuori pasto, lo rendono spesso insostenibile. Avrebbe senso, sempre con un occhio alle calorie, se non si facesse alcuno spuntino tra un pasto e l’altro.

Nel caso del pasto dissociato, i problemi possono essere di due tipi:
– l’eccesso di carboidrati e il carico glicemico elevato a pranzo o comunque nel pasto glucidico. Un primo piatto con pasta, un po’ di pane per la scarpetta, uno o due frutti o addirittura un dolce dopo neanche un’ora. Tutti questi alimenti messi insieme possono dare una risposta di glicemia troppo elevata, in particolare nei soggetti sedentari.
– la scarsità di proteine: chi mangia il primo a pranzo e il secondo a cena, tende a mangiare comunque troppi carboidrati a danno delle proteine nel corso della giornata.

Lo schema tipico è il seguente: colazione dolce con prodotti da forno, pranzo a base di pasta o riso più frutta, spesso snack dolci durante la giornata, e a cena le proteine, che si riducono a una fettina di carne a voler essere ottimisti. Se si arriva 40-50 grammi di proteine durante tutta la giornata è già tanto. Poco, però, persino per un soggetto sedentario. E’ più facile così che si tenda a mangiare troppi zuccheri ma poche proteine per mantenere la propria massa magra. E che questo comportamento a lungo andare rischi di farci mettere su peso, a causa di un rallentamento metabolico. Il metabolismo tende a rallentare con l’età, ma mangiando poche proteine non ci aiutiamo a preservare la massa magra, ma finiamo per peggiorare la situazione.
(SEGUE A PAGINA DUE)

Chiudi il menu