La dieta di Donald Trump? Un cattivo esempio per tutti

La dieta di Donald Trump, il nuovo Presidente degli Stati Uniti? Stando a quanto dicono i giornali sarebbe un cattivo esempio per tutti noi, così come il suo stile di vita, e, anche se questo può sembrare assurdo, è probabile che peggiorerà ancora di più l’alimentazione degli americani, ma non solo.
Considerando infatti che le linee guida sulla salute alimentare sono tutte di importazione o quasi (la famosa piramide della dieta mediterranea così come il concetto di dieta mediterranea sono americani, non italiani, anche se poi caratterizzano il nostro Paese come altri del bacino mediterraneo), l’elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti rischia di influenzare i trend alimentari di tutto un Occidente.

Pare catastrofico, ma mentre Michelle Obama ha provato a impegnarsi con programmi di educazione alimentare che includessero anche le scuole e le mense, mettendo la salute alimentare al centro di un dibattito nazionale ed esprimendo preoccupazione per l’eccesso di zuccheri e di grassi tipico della dieta americana, Trump pare seguire l’esatto contrario, e se ne vanta pure. 
A dispetto di quanto afferma il suo medico, che lo definisce una delle persone più in salute tra quelli eletti come Presidente (eh?), il nuovo Presidente degli Stati Uniti risulta obeso, regolare bevitore di alcolici, sedentario, amante del fast food, cattivo dormitore (meno di cinque ore a notte). Come se non bastasse, è un sostenitore dei fast food di catena, e spesso ha elogiato alcuni pezzi forti del menu di Mac Donald’s e KFC. E no, non si parla di Ceasar Salad, ma di hamburger enormi e di mega pacchi di pollo fritto.
In moltissime foto, Trump viene ritratto mentre è intento a mangiare cibi molto salutari: hot dog, gelati confezionati, fritture miste. Ha anche affermato di non fidarsi della cucina casalinga, preferendo l’asettica pulizia delle catene di fast food: è germofobo, e frutta e verdura non sa cosa siano.
Dunque la dieta di Donald Trump in sostanza è: l’immancabile bicchierino con sigaro, pranzo e cena a base di fast food o bistecche, snack a base di patatine fritte, ciambelle, gelati. Neanche Homer Simpson arriverebbe a tanto.

Affari suoi, direte. Be’, quando sei un personaggio pubblico talmente importante, nel bene e nel male sei un esempio: e questo ti dovrebbe fermare un attimo prima di postare su Instagram l’ennesimo hambuger, o di dire che ami la carne quando è bella bruciacchiata. O ancora, far sapere di aver buttato le ciotole di mandorle che Obama disseminava per la stanza ovale per rimpiazzarle con ciotole di Doritos come snack (patatine di mais).
O, forse la cosa peggiore di tutte, dire che sei un antivaccinista convinto e che, pur non essendo un medico, saranno stati sicuramente i vaccini a causare l’autismo.