La dieta dissociata

Pensiamo ai piatti della nostra tradizione culinaria che ci sembrano più ingrassanti e più densi di calorie: l’amatriciana, la carbonara, le lasagne o la maggior parte dei dolci che cosa hanno in comune? Semplice, sono piatti complessi e ipercalorici che mischiano carboidrati a grassi e proteine.
Se mangiamo dissociato, questi piatti ce li possiamo scordare. Siamo costretti a scegliere pasti più semplici, evitare molti piatti ipercalorici riservandoli a delle occasioni speciali, e questo nella pratica si traduce in minori calorie.
Inoltre nel momento in cui dobbiamo evitare di mangiare i dolci o la frutta alla fine del pasto (la maggior parte dei frutti nella dieta dissociata vanno mangiati a parte), il carico glicemico si riduce lo stesso, anche se il pasto non è completo di proteine.

Infine, la dieta dissociata spesso è utile per le persone che hanno problemi digestivi, proprio perché
eliminando alcuni tipi di cotture elaborate, di salse particolari, o evitando la combinazione con le proteine (che hanno tempi di digestione diversi dai carboidrati), si riducono gli effetti di una eccessiva fermentazione intestinale.
Insomma, mangiare dissociato può essere una strategia per mangiare in modo più semplice e per introdurre meno calorie: per aumentare i risultati, vi consiglio di scegliere carboidrati a basso indice glicemico, per esempio integrali, e di non eccedere con i grassi se stiamo mangiando un primo piatto in cui porzione di carboidrati “secchi” come pasta, cereali o riso, supera giù i 70-80 grammi, ma magari aggiungere molte verdure per aumentare il senso di sazietà. In questo video, riassumo il presente articolo sulla dieta dissociata, semplificandolo leggermente.