La dieta ipotossica o metodo Seignalet contro il dolore

La dieta ipotossica del dr Seignalet, tornata alla ribalta e aggiornata dalla dottoressa Lagacè nel suo libro “L’alimentazione anti-dolore“, è una dieta sperimentale pensata contro le patologie autoimmuni e altre forme di malattie che danno dolore cronico. Per esempio l’artrosi e la fibromialgia. Oppure per patologie croniche come la bronchite cronica e l’asma.
Secondo la dottoressa Lagacè, che ha sperimentato la dieta ipotossica su se stessa contro l’artrosi e l’artrite, la dieta ipotossica permette la recessione o il netto miglioramento di queste patologie, complessivamente dall’80 al 94% dei casi.
Qui trovate le tabelle con le malattie trattate con la dieta ipotossica divise in gruppi.

DIETA IPOTOSSICA: QUALI SONO I CIBI PERMESSI

La dieta ipotossica è detta anche dieta ancestrale ed è molto simile alla paleodieta.

Da essa si discosta fondamentalmente per la possibilità di mangiare il riso, il grano saraceno, la quinoa e tutti i legumi comprese le arachidi, mentre per il resto non ha molte differenze con un protocollo paleo autoimmune, anzi, risulta leggermente meno restrittivo.

Il motivo per cui la dieta ipotossica si chiama dieta ancestrale l’avrete capito. 

  • Al bando tutti i cereali che contengono glutine, compresa l’avena e inclusi ovviamente segale, orzo, grano, farro.
  • No ai prodotti con lattosio e caseina (dunque i derivati del latte)
  • Niente zuccheri industriali, ma si può usare il miele.
  • Non si mangiano prodotti industriali anche da forno, dunque si segue una dieta naturale.
  • No a salumi, insaccati e preparati.

La dieta ipotossica prevede invece frutta, verdura (ma per chi soffre di artrosi esiste una sensibilità verso le solanacee ovvero pomodori, patate, melanzane, peperoni), pseudo-cereali e cereali senza glutine (per esempio il miglio o il riso), semi oleaginosi, frutta secca e disidratata, riso, legumi compresi i prodotti della soia, tagli magri di carni in prevalenza rosse e allevate a foraggio (quelle bianche come pollo e tacchino sono vietate, ma anche il maiale: questo perché questi animali vengono alimentati a cereali), pesce e crostacei freschi.

L’olio va usato sostanzialmente a crudo, e la cottura dei cibi deve essere a una temperatura massima di 110°/120° per evitare che gli alimenti sviluppino sostanze tossiche (glicotossine).

Dunque sì a cottura  a vapore o a carni e verdure stufate o cotte in brodo.

La dieta ipotossica nasce dalle teorie del dottor Seignalet, che ha affermato di aver avuto effetti positivi su ben 91 malattie con questo regime alimentare ancestrale. Secondo Seignalet, ematologo, molti disturbi derivano dall’alimentazione moderna.

Questa causerebbe, grazie anche a una certa ripetitività dell’alimentazione (quante volte mangiamo pasta in una settimana?) e nell’uso massiccio di sostanze che possono scatenare a lungo andare delle intolleranze (in primis glutine e lattosio), una risposta infiammatoria cronica che sarebbe alla base di molte malattie.
A pagina due vediamo uno schema della dieta ipotossica. (SEGUE A PAGINA DUE)