La dieta per l’artrosi

Mia madre soffre di artrosi da anni, ragione in più per sapere dove andare a cercare quando una lettrice del mio blog mi ha chiesto se esistesse una dieta per l’artrosi. Innanzitutto partiamo con il definire cosa è l’artrosi: si tratta di una malattia degenerativa delle articolazioni, che è anche cronica (nel senso che dura nel tempo). Essendo degenerativa, l’artrosi è progressiva. La definizione più corretta è osteoartrite, e si presenta come una malattia infiammatoria, di origine genetica solo per alcuni casi, con delle lesioni delle cartilagini e di parte dei tendini o delle ossa, in alcuni punti specifici o in più punti. Il sintomo principale è un forte dolore, per cui chi ha l’artrosi prende spesso antidolorifici.
Fatto questo quadro generico, la risposta alla domanda: esiste una dieta specifica per l’artrosi, è: no.
Ci sono delle teorie, che hanno fatto sì che alcuni medici formulassero diete contro malattie degenerative come l’artrosi, ma gli studi effettuati sulla validità di queste teorie le hanno catalogate come non attendibili. Un esempio è la dieta ipotossica del dr Jean Seignalet, medico che, ipotizzando una comune origine infiammatoria per le malattie osteoarticolari e per altre malattie, origine che deriva da un problema di flora intestinale, aveva messo a punto una dieta “ancestrale” molto simile alla Paleodieta. Dieta considerata poco attendibile, dalla comunità scientifica, come potete leggere in questo articolo. Altre teorie hanno dei punti in comune con la dieta ipotossica del dottor Seignalet, ma molte sono così discordanti da far dubitare che esistano considerazioni comuni tali da avere un vero e proprio protocollo alimentare.

Tuttavia, non bisogna disperare. Vediamo quali sono i punti in comune a molte delle teorie alimentari riguardo l’artrosi, e quali sono invece quei nutrienti essenziali e considerati attendibili per, non dico curare, ma se possibile limitare i sintomi e rallentare l’evolversi del problema.

La teoria dell’allergia al glutine e al lattosio
Questa è una delle teorie più accreditate, anche per via della dieta di Seignalet.
Le persone che soffrono di artrosi possono provare a eliminare grano, mais e cereali che contengono glutine, e mangiare al loro posto riso, patate con la buccia e falsi cereali eccetto il miglio (quindi quinoa, grano saraceno, eccetera). Questo perché si ipotizza che il glutine sia legato a un processo infiammatorio intestinale. Stessa cosa per il lattosio. Chi soffre di artrosi dovrebbe eliminare il latte special modo di mucca, e mangiare al limite solo formaggi stagionati, per esempio di capra o pecora o scegliere prodotti senza lattosio. Secondo la dieta ipotossica di Seignalet, qualsiasi latticino andrebbe eliminato.
Carne, uova e pesce possono essere consumati con queste limitazioni: poca carne, a cottura lenta o media (per esempio uno stufato), pesce e crostacei non presentano problemi, né uova. Frutta e verdura vanno consumate in quantità. L’utilizzo di un probiotico giornaliero potrebbe alleviare i sintomi intestinali, migliorando la flora batterica.

La teoria delle proteine
Non complementare a questa teoria, risulta quella delle proteine, che sarebbero parte in causa di questa famosa “origine infiammatoria intestinale” che scatenerebbe l’artrosi come altre malattie degenerative. Al contrario della dieta ipotossica, si tratterebbe di mangiare cereali integrali, legumi, pesce e soia.

Se non volessimo fidarci delle teorie, e volessimo cambiare qualcosa, in che direzione andare? Esistono dei consigli alimentari per ridurre i sintomi da artrosi e la degenerazione cartilaginea e articolare? Ecco di cosa a cosa prestare attenzione. Segue a pagina due.

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