La dieta salutare costa di più

scartociboNe avevo parlato già in questo articolo, dove elecavo tutti i cibi che costano poco e sono salutari: mettersi a dieta costa, e fare una corretta alimentazione, privilegiando l’uso di veri prodotti integrali, frutta e verdura, pesce e carne, derivati della soia e bevande alternative al latte che compriamo dal biologico, costa un piccolo patrimonio.  Secondo questa ricerca, tre volte di più che i prodotti tradizionali e il cibo spazzatura (pizza, merendine raffinate, cereali pieni di zucchero, prodotti da forno di qualità scadente). Se insomma usciamo a farci un hamburger che costa un euro, un motivo di quel basso prezzo ci sarà, a dispetto dei cent gramm di salmone selvaggio che dal biologico possono anche superare i dieci euro. Se la pizzetta al taglio costa poco, è perché è fatta di farina doppio zero, passata di pomodoro economica, pasta di mozzarella (neanche mozzarella vera). Con la stessa cifra della pizzetta, al bio non riuscirei a prendermi neanche un succo di frutta. Peggio se viriamo verso i prodotti dietetici: i prodotti a basso IG, i prodotti da forno dietetici, eccetera, costano anche cinque o sei volte in più delle loro varianti tradizionali. La pasta proteica o la pasta di farro integrale può costare tre euro, contro i settanta centesimi della pasta bianca. Ora: se dovessi pensare alla persona, madre o padre di famiglia, che si deve incaricare della spesa di quattro persone, certo non la immagino al biologico se ha un lavoro come tutti.
Siamo in piena recessione, e forse neanche il lavoro riusciamo a garantirci. Tuttavia, proprio perché poveri siamo anche grassi: costa poco il cibo che ci fa più male, quello che ci fa ingrassare  di più.
Ma è davvero soltanto così? Cosa possiamo consigliare a chi vuole per sé e per i propri cari uno stile di vita più salutare?
Io consiglio questo. Cucinare, anche con gli scarti, come insegnano qui. Programmarsi i pasti. Dedicare almeno un giorno a cucinare e surgelare le porzioni che serviranno per tutta la settimana. Privilegiare il locale. Frutta e verdura dal fruttivendolo o dal supermercato, che dobbiamo pulirci e cucinarci da noi. Legumi che dobbiamo saper lessare e surgelare e che possiamo mangiare anche tre-quattro volte a settimana. Uova. Ricotta di pecora. Pesci poco pregiati come sgombro o merluzzo o ancora sardine e alici sott’olio, utilissime per insaporire le verdure e ricche di omega3. Frequentare gruppi di acquisto o informarsi sulle occasioni del bio per arricchire la nostra dieta senza impoverire il portafoglio.