La dieta senza glutine fa male?

Che il glutine sia diventano il nuovo nemico della nostra dieta è un fatto risaputo, così che moltissime persone, pur non soffrendo di celiachia né di una “sensibilità al glutine” (che va dimostrata con una serie di esami, per esclusione), si ritrovano “sulla fiducia” a fare una dieta senza glutine. E voilà. In capo a una o due settimane, si sentono più sgonfi, più energetici, più attivi. Gli stessi “miglioramenti” che vivrebbero all’inizio di una dieta di eliminazione: in capo a uno o a due mesi, i problemi infatti si ripresentano. Questo perché eliminare il glutine spesso non è la risposta.

Non a caso l’Espresso pochi giorni fa sottolineava come tre italiani su dieci sono convinti che la dieta senza glutine faccia dimagrire. A torto. Una percentuale simile è stata riscontrata anche in un recente studio: oltre il 60% dei partecipanti si diceva convinto che una dieta senza glutine era per forza più salutare.

Alcune persone con una dieta senza glutine ingrassano. Un giornalista non troppo tempo fa ha spiegato di aver preso peso proprio rinunciando al glutine. Il motivo è semplice e lo spiega in un articolo la dottoressa Sally Norton: moltissimi alimenti senza glutine sono anche meno proteici e dunque meno nutrienti. Dunque spesso riconsiderare la propria alimentazione con una dieta senza glutine porta automaticamente a mangiare più carboidrati di prima.
Senza dubbio, il pericolo si può aggirare nel momento in cui si mangiano più legumi, più patate, più falsi cereali come la quinoa (abbastanza proteica) e il grano saraceno o l’amaranto. Ma per molti, il carrello della spesa si riempie di alimenti industriali senza glutine: dai biscotti alle merendine fino ai taralli, questi prodotti sono ricchi di farina di riso o mais ad alto indice glicemico, zucchero, sale e grassi usati per aggiungere il sapore e la consistenza che la mancanza di glutine causa spesso. Ecco perché se non si è accertata una intolleranza al glutine, né la cosiddetta sensibilità al glutine, fare una dieta senza glutine può peggiorare il nostro stato di salute e la nostra linea.

Il dottor Peter H.R. Green, direttore del Centro per la Celiachia della Columbia University, puntualizza su un giornale britannico che i celiaci di norma devono integrare la loro dieta con ferro e vitamine del gruppo B, a conseguenza di una dieta senza glutine. E ovviamente stare attenti a mangiare abbastanza proteine. Anche le fibre spesso sono carenti in una dieta senza glutine. Green, che ha scritto un libro, “Gluten Exposed”, spiega come non sia possibile attribuire al glutine la maggior parte delle malattie moderne. La popolarità di queste scelte diventa insomma un fatto di marketing.
Questo non vuol dire che troppo glutine non faccia male. Ma una dieta varia, che non prevede la pasta tutti i giorni e un uso troppo disinvolto dei prodotti da supermercato, già basta a risolvere il problema.