Il Grain Brain e il mito della dieta senza glutine

La dieta senza glutine è ormai un trend, che non riguarda soltanto i celiaci.
Moltissime persone sperano di dimagrire con una dieta senza glutine, non quindi per vere ma anche per presunte intolleranze alimentari: il celiaco non mente, chiaro, ma di gente che “sospetta” di essere celiaca e quindi elimina pasta e pane ce n’è parecchia.

INTOLLERANZA AL GLUTINE E RISCHIO DI INGRASSARE

Chiariamo una cosa.
Già la celiachia di per sé non è un’intolleranza che fa ingrassare.
Non si ingrassa in genere per via di un’intolleranza. Semmai si dimagrisce.

La celiachia è una grave malattia perché danneggia la mucosa intestinale, atrofizzandone i villi. I sintomi più frequenti vanno dai crampi alla diarrea. Tanto che chi ha un colon irritabile caratterizzato da coliche frequenti spesso è celiaco o sensibile al glutine. Il danneggiamento della mucosa è una condizione grave, ma che non fa di per sé ingrassare.

Tanto che le persone celiache che vengono trattate con una dieta senza glutine aumentano di peso nell’81% dei casi. Proprio perché una condizione di dissenteria porta inevitabilmente ad assorbire meno calorie dal cibo. Sono stati riportati casi di persone obese con una celiachia non trattata, ma le ragioni sono ancora ignote. Probabilmente gioca un ruolo la modificazione della flora batterica.
O ancora il comportamento.
Se cioè io vado maggiormente in bagno posso tendere a mangiare molto di più perché mi sento debilitato.

Questo vuol dire che, se si elimina il glutine, riduciamo il danno e permettiamo all’intestino infiammato di ristabilirsi: ma non dimagriamo per questo. Semmai possiamo sgonfiarci.

GUERRA AL GLUTINE… E IGNORANZA

La dieta senza glutine è diventato il vero grande segreto del dimagrimento soprattutto negli Stati Uniti, dove ormai chi ha problemi di linea ha dichiarato guerra ai carboidrati e in particolare guerra al glutine.

Senza sapere neanche cosa sia esattamente, tanto che la gente pensa che il glutine sia presente in tutti i carboidrati. In una celebre puntata del suo show, infatti,  il presentatore americano Jimmy Kimmel avrebbe fatto intervistare dei passanti sulla dieta senza glutine, anzi, più precisamente, su cosa sia il glutine. Adesso tante persone non mangiano più glutine, non per ragioni mediche ma perché qualcuno gli ha detto di farlo, ma sapranno almeno cosa cavolo è, il glutine?
Nessuno degli intervistati ha saputo dirlo.
La cosa è molto divertente, ma fa anche riflettere.

Se adesso va di moda la dieta senza glutine, qualcuno potrebbe spiegare il perché?
Cioè, che cosa ha fatto il glutine di male a chi non è celiaco o sensibile al glutine?
Perché inoltre una dieta senza glutine dovrebbe fare dimagrire?

Una risposta che sento dire spesso c’è: perché chi fa una dieta senza glutine mangia meno carboidrati di chi fa una dieta normale, magari a vantaggio di una dieta più proteica. Ebbene, no.

Il celiaco mangia pasta di mais o pasta di riso o prodotti senza glutine, e in genere non si priva di carboidrati. Inoltre degli studi recenti hanno semmai dimostrato proprio il contrario. Chi fa una dieta gluten free non naturale, ma con cibi confezionati, rischia di assumere meno proteine di una persona che mangia alimenti con glutine, e di fare pasti con maggiore carico glicemico.
Vedi anche: i rischi della dieta senza glutine. 

Dove arriva questa moda della dieta senza glutine?

Purtroppo, sono molti i presunti esperti di nutrizione che dicono la loro su glutine e carboidrati, cavalcando le mode ma soprattutto facendo leva sulla suggestionabilità delle persone.

E’ il caso di Grain Brain, un libro (da cui poi è venuta fuori la dieta Grain Brain) scritto da David Perlmutter, neurologo. Egli afferma che il glutine contribuisce a peggiorare la vita dell’uomo, ne comprometta le funzionalità cerebrali, ne riduca le aspettative di vita.

Gli studi del dr. Perlmutter si concentrano tuttavia sui cibi raffinati, o comunque i “processed foods”, mentre sul glutine sono invece latenti.

Poi, se la gente non sa neanche cosa sia il glutine, si capiscono le ragioni di certi disastri dietetici.

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