La sindrome da ultimo pasto: la conoscete?

Si chiama “sindrome da ultimo pasto” o meglio “sindrome da ultima cena” ma non ha niente di biblico, semmai descrive un comportamento che tutte le persone che si mettono a dieta di frequente conoscono bene, e che trovano persino educativo, mentre in realtà è la spia di una relazione malsana con il cibo. Perché?
La sindrome da ultimo pasto infatti è quella condizione per cui ci mangiamo troppo la sera prima o il giorno prima di una dieta, indulgendo in schifezze, ovvero dolci e junk food. Ci si dice che il giorno dopo sarà quello buono per mettere la testa a posto, ma in realtà così non è, perché i giorni in cui mettiamo la testa a posto ci sembrano una punizione inflitta da Dio per dei peccati che non abbiamo commesso. E così, si vive la restrizione alimentare come una vita da galea (anche da galera), e si continua a sognare quei momenti in cui farla sporca, darsi al junk food più sfrenato. La sindrome da ultima cena si ripresenta stavolta in modo inaspettato: ancora tu, non dovevamo vederci più? E continua a ripresentarsi ogni volta che abbiamo un cedimento verso quei cibi così nutrienti e giusti ma così senza gusto, che ci costringono a varie peripezie culinarie per dargliene uno. Il gelato invece è buono di suo, e così la pizza da asporto e i dolci della zia.
In parole povere, e anche se non ce ne rendiamo conto, la sindrome da ultimo pasto è la prima spia di un rapporto sbagliato con il cibo e suggerisce una tendenza alla fame nervosa e incontrollata e a nuovi terribili sensi di colpa. (segue a PAGINA 2)

Chiudi il menu