Anche chi grazie al cielo ignora quante calorie si nascondano dietro un piatto di pappardelle con i funghi, sa bene che ogni alimento contiene delle calorie: la scoperta delle calorie e il relativo conteggio calorico per alimento sono nozioni risalenti a oltre un centinaio di anni fa, e rimaste immutate da allora. La scoperta che ogni alimento sprigiona energia, calcolabile sotto forma di calorie (e nel nostro caso in kilocalorie), è infatti dello scienziato americano Wilbur Atwater, che lavorava per il dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e viveva nella seconda metà del 1800. Di conseguenza, il modo per calcolare le calorie è rimasto sostanzialmente immutato da allora. Ma la ricerca è andata avanti? A quanto pare sì. Mentre si è diffuso il metodo di Atwater in modo capillare, tanto che ora sarebbe impossibile cambiare e aggiornare il conteggio calorico degli alimenti secondo quanto si conosce adesso, pare che le calorie dei cibi non siano precise special modo per alcuni alimenti.
LE CALORIE DEI CIBI NON SONO PRECISE IN:
– Carne e altre proteine animali: non assumeremmo tutte le calorie della carne e del pesce, perché il corpo in parte le brucia per digerirle correttamente.
– Noci, mandorle e nocciole: sono uno degli alimenti di più difficile digestione per il nostro corpo, che le assimila al 75 per cento rispetto al 100 per cento delle calorie stimate. Il risultato? Dobbiamo considerare un 25 per cento in meno di calorie.
LE CALORIE DEI CIBI SONO PRECISE IN:
– Carboidrati raffinati: farina bianca, pasta e riso, pane e prodotti da forno. Se il produttore è stato onesto nell’inserire le calorie, allora le calorie dei carboidrati lavorati industrialmente, per esempio quelli raffinati, sono piuttosto precise. Stessa cosa per lo zucchero bianco e quindi per la maggior parte dei prodotti industriali. Calorie di snack e cibi da fast food sono inoltre più vicine a quanto riportato in tabella del cibo integrale, che potrebbe non essere invece assimilato al cento per cento.