Le intolleranze alimentari fanno ingrassare? Di sicuro le bugie sì

Sono i classici estremi che si toccano. Da una parte abbiamo un nutrito gruppo di persone convinte che se ingrassano non è perché mangiano troppo, ma perché da qualche parte c’è un cibo malsano che le fa ingrassare, cioè hanno una qualche forma di intolleranza alimentare che però nessun medico riesce a identificare in modo scientificamente valido. E’ la terza grande scusa per la propria cattiva alimentazione e per il proprio mangiar male (spesso anche troppo poco) dopo la favola del metabolismo lento e quella di non meglio identificati “problemi alla tiroide“.

Per carità, non sto dicendo che non mancano le persone che effettivamente soffrono di intolleranze alimentari  o problemi alla tiroide. Sto solo dicendo che se tutte le persone che ho incontrato e che incontro avessero davvero intolleranze e problemi alla tiroide il mondo sarebbe un lazzaretto peggiore di quanto non sia. Si chiamano scuse. E le persone che scrivono libri su la dieta delle intolleranze, scopri quali cibi ti fanno male con questo test del sangue, del dna, con il profilo ormonale eccetera, stanno manipolando tre o quattro notiziole striminzite dando la colpa alla cecità dei medici. A questo quadro già desolante, in cui le persone vengono confuse e illuse (l’intolleranza alimentare causa anche dimagrimento per malassorbimento, può anche causare gonfiore e problemi digestivi che causano sovrappeso, ma non è così frequente) con l’idea che eliminando alcune categorie di cibi gli passerà quella “infiammazione cronica di tipo immunitario” alla base dei chili di troppo, in genere citando questo studio.

Ora, per capire se le intolleranze alimentari sono la causa vera, reale, dei nostri chili di troppo, bisogna fare un test sulle intolleranze alimentari. Peccato che alcuni dei test a cui verrete sottoposti non sono scientificamente comprovati (se provate a fare due volte lo stesso tipo di test potrebbe darvi risultati diversi!), come potete anche leggere in questo e in quest’altro articolo. Inoltre, se anche facendo TUTTI i test vi venisse fuori una intolleranza, sarebbe comunque sconsigliato eliminare l’alimento dalla vostra dieta, ma variare la dieta, includendo quell’alimento solo una volta  o due a settimana. Fatti due conti, il grosso problema che ci causa l’infiammazione cronica e l’obesità può essere la dieta poco varia, piena di cibi dannosi per la salute, dannosi per chiunque, mangiati per troppo tempo. E si torna al punto di partenza: una corretta e varia alimentazione.

Invece, chi si convince che ha un’intolleranza è perché ha letto un libro ed esclude una serie di alimenti dalla sua vita sulla base di quello che gli racconta l’autore di turno. Ora va di moda il gluten-free. Se non sei celiaco, perché mangi senza glutine? Mistero.
E così un sacco di persone elimina intere categorie di cibi senza un motivo valido che non siano le impressioni soggettive, incorrendo in ben più gravi problemi di salute rispetto ai “due o tre chili di troppo”, come spiega questo servizio.
Insomma: prima di ricorrere alle TRE SCUSE, affidatevi a un dietologo per i vostri dubbi. Il dietologo può prescrivervi ogni accertamento, ma non fate di testa vostra.

Chiudi il menu