Lierre Keith e il falso mito della dieta vegana

Chi non conosce la quinoa? 
Chi conosce la quinoa, per esempio, sa bene o dovrebbe sapere che il fatto che questo pseudocereale sia diventato di gran moda adesso ha reso la sua coltivazione e diffusione problematica, tanto da dover ricorrere a piani di sostenibilità; non solo, il cibo dei poveri boliviani e peruviani, diventando di moda nel resto del mondo, è ora costosissimo per loro. La quinoa, diceva due anni fa il Guardian, per quelle popolazioni costa ora più della carne; mentre la produzione della soia è la seconda grave causa della deforestazione massiccia in Sud America.
Cosa vuol dire, deforestazione? Non dobbiamo pensare solo agli alberi, ma dobbiamo pensare a tutte quelle specie viventi che vivono nelle foreste, e che per far spazio alle colture vengono ammazzate senza pietà, spesso direttamente. La “mattanza” degli oranghi e delle tigri, uccisi per fare spazio alle coltivazioni di olio di palma nel Borneo e in Indonesia, olio usato nelle margarine e in tutti i prodotti senza grassi animali, è avvenuta e avviene già molto tempo prima che noi inorridissimo per l’uso di olio di palma nella nostra cara Nutella. Finora abbiamo usato olii vegetali che sono costati delle vite per la loro semplice produzione.
Quando pensate che mangiando cereali o prodotti vegetali fate un favore a madre natura perché non ammazzate nessuna bestia, ebbene, non è così, neanche se addentate una semplice mela.  (segue a pagina tre)