No Diet Day: perché si festeggia?

No-diet-day-5-signs-your-diet-is-a-fadNegli ultimi due, tre anni è venuta su questa strana moda di affiancare alle giornate internazionali davvero importanti, altre giornate internazionali di cui nessuno ha mai sentito parlare in tutta franchezza: la giornata internazionale dell’amicizia, la giornata internazionale della felicità, e via dicendo. Questa Giornata Internazionale contro le diete, l’ossessione del peso e il mettersi a dieta di continuo (comportamento definito dieting e praticamente tipico di chi sta a dieta perenne) è nata invece ben 23 anni fa, quando Mary Evans Young proclamò questa giornata come No-Diet Breaking con una celebrazione a casa sua. Da allora, in 23 anni, la festa contro la dieta si è diffusa fino a creare la Giornata Internazionale No Diet o No Diet Day.

In tutto questo forse ci sfugge chi sia Mary Evans Young: è una signora inglese che anni fa pubblicò questo libro “Diet Breaking. Having it all whitout dieting” in cui spiegava come uscire dalla logica delle diete, che le diete fanno male alla salute, cambiano per sempre il nostro modo di relazionarci con il cibo, ci rendoni infelici e non ci faranno mai raggiungere e mantenere per sempre l’agognato peso forma nove volte su dieci.

Mary Evans, femminista e attivista, era stata per anni vittima di bullismo a scuola per via della sua stazza: aveva quindi deciso di mettersi a dieta, per poi finire vittima di disturbi alimentari di vario tipo. E’ così che ha detto basta sia alla logica del corpo perfetto che a quella della dieta. Che cosa accadrebbe infatti se spendessimo meno energie dietro diete e bilance e utilizzassimo quel tempo a lavoro, con la famiglia, o semplicemente facendo qualcosa di più costruttivo?

Dietro le diete sprechiamo infatti la maggior parte della nostra vita, quando sarebbe molto più semplice accettarsi per quello che si è, amare il proprio corpo, smetterla di voler avere un fisico uguale a quello di mille altri e di fare sacrifici enormi pur di riuscirci. La maggior parte delle persone che conosco mangia meno di quanto dovrebbe (potrebbe e dovrebbe mangiare di più), passa da una dieta all’altra, e non raggiunge nonostante questo risultati apprezzabili, rovinandosi il metabolismo e quindi la salute.
Spero allora che questa giornata sia un invito per tutti a riconsiderare il nostro rapporto con il cibo e con il nostro corpo per essere, insomma, più felici.

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