Nutrizionista mangia cibo McDonald’s per 30 giorni

Prima che storciate il naso tutti quanti, una doverosa premessa: non è la prima volta che un nutrizionista o un ricercatore sperimenta il cibo McDonald’s per uno o due mesi (o anche di più) e non si tratta semplicemente di una provocazione. Ci sono stati esperimenti che hanno dimostrato che è possibile anche mangiare sano e persino dimagrire scegliendo piatti tipici del fast food: un professore americano ne ha fatto per esempio materia di studio per i suoi alunni, facendo da cavia e dimagrendo svariati chili. Vi chiederete: sì, ma posto che il cibo del fast food non è salutare, perché fare una cosa del genere? Perché ridursi a mangiare cibo McDonald’s o di altre catene da fast food per dimagrire, quando quel cibo è tutto fuorché salutare?

Esistono due ottime ragioni. La prima:
– la maggior parte delle persone soprattutto indigenti mangia regolarmente dai fast food. E’ un fatto. Inutile fare finta di niente. Per ragioni economiche (un hamburger costa un dollaro o un euro), per ragioni di praticità, per un sacco di ragioni. E’ più facile insegnare che esistono delle possibilità di dieta salutare anche al fast food che continuare a dire a queste persone che non devono mangiare al fast food. Anche perché, diciamocelo chiaramente, non attacca. Lo dice la statistica. Il costo di frutta, verdura e alimenti sani è superiore a quello delle offerte dei fast food. Finché le cose staranno così è inutile fare la predica alle persone e guardare nei loro portafogli. Non funziona. Punto.
– anche chi non mangia abitualmente nei fast food può fare pessime scelte nutrizionali: versioni di cibi ricchi ma poveri riempiono gli scaffali dei supermercati. Merendine, snack e biscotti se le comprate al supermercato non sono più innocue di un cibo da fast food. Stessa cosa per gelati confezionati, prodotti da forno, prodotti surgelati. Se mangiate bastoncini di pesce prefritto non potete certo fare la predica a chi mangia nei fast food. E’ cibo scarso in entrambi i casi. Solo che del fast food se ne parla, dei prodotti confezionati dei supermercati meno. Eppure non sono meno dannosi. 

Sulla base di queste ragioni, una nutrizionista americana ha provato che si può stare in forma e mangiare bene (tutto sommato) anche con i cibi McDonald’s. E Nyree Dardarian non è una nutrizionista qualunque, ma dirige il Center for Nutrition and Performance presso la Drexel University. Anche in questo caso, l’esperimento è servito ai suoi studenti.
La nutrizionista è riuscita a fare una dieta da 1400 calorie bilanciata e sensata pur mangiando ogni giorno dal McDonald’s e lasciandosi solo 200 calorie di margine extra per cibi non da fast food.

In particolare, per 1560 calorie giornaliere, la dottoressa ha mangiato per esempio:
uno yogurt parfait con frutta McDonald’s a colazione + un English Muffin (450 calorie in tutto)
una insalata di pollo McDonald’s a pranzo + una frittura piccola (680 calorie)
sei pezzi di nigiri al salmone (extra non da fast food: 260 calorie)
un cono vaniglia piccolo da McDonald’s (170 calorie)

Con una differenza: ha sempre scelto porzioni piccole, e mai doppie. Per esempio hamburger piccolo e mai doppio.
Non ha aggiunto ai piatti del menu delle bevande zuccherate. Ha optato per le fritture solo una o due volte a settimana. 
L’unico inconveniente, spiega, è stata la noia.
Ci sono state controindicazioni?

Assolutamente sì. Il sale era troppo alto, e quindi ha dovuto prendere un integratore di potassio. Ha spiegato che se si mangia tutti i giorni per tutti i pasti in un fast food, la mancanza di frutta e verdura fresca può creare uno sbilanciamento di sodio. Ma penso che nessuno di noi voglia mangiare al fast food tutti i giorni, no?
Mentre invece, con il suo esperimento la dottoressa ha mostrato che persino in un fast food e con pochi soldi in tasca si possono fare scelte più sane. Purché le porzioni siano ridotte e si scelgano anche altre opzioni dei menu (bag di frutta, parfait di yogurt, insalate), evitando di aggiungere bevande zuccherate e salse al pasto.