Omega 6 in gravidanza: rischi se si esagera

I grassi polinsaturi omega6 sono legati ad alcuni rischi per la neomamma e il nascituro.
Di norma, nella dieta occidentale e anche italiana, il consumo di acidi grassi polinsaturi omega6 è molto più alto di quanto non dovrebbe. In particolare, sono molti gli studi che puntano il dito contro l’acido linoleico, che causa infiammazione e aumenta i rischi cardiovascolari.

Questo acido grasso si trova prevalentemente nell’olio di soia, nell’olio di vinacciolo, nell’olio di sesamo e di germe di grano, ma anche nella maionese e nell’olio di girasole è presente per quasi il 40% ogni 100 grammi. Infine anche l’olio di semi di arachidi, i semi di girasole, l’olio di riso, i semi di zucca e l’olio di riso e l’olio di colza ne hanno in quantità molto elevate, da un quarto a un quinto su 100 grammi. Considerato anche che questo acido grasso si trova in moltissimi altri alimenti, dalle parti grassi del maiale all’olio di oliva fino a pistacchi, noci e mandorle, se non si fa attenzione è facile strafare.

Non è stabilita una dose corretta giornaliera: quella attuale, di 16 grammi per gli uomini e 12 per le donne è considerata già eccessiva, e risulta dall’analisi delle diete dal 1990 in poi. Prima, se ne consumava molto di meno. Pure se essenziale, questo tipo di acido grasso non dovrebbe superare gli 8 grammi circa giornalieri per l’uomo e i 6 per la donna.

I cibi fritti, l’abuso di semi e molti cibi confezionati o salse hanno questi olii tra gli ingredienti (anche nel biologico).
Adesso, uno studio sul The Journal of Physiology rivela che un maggiore contenuto di acido linoleico nella dieta è rischioso anche per la gestante.

OMEGA 6 IN GRAVIDANZA: ACIDO LINOLEICO RISCHIOSO PER LA GESTANTE

Secondo il nuovo studio, superare di tre volte la dose massima (quindi ipotizzo un consumo di circa 18 grammi al giorno, pari per esempio a 2 cucchiai e mezzo di olio di soia o a meno di 40 grammi circa di maionese) giornaliera per la donna in gravidanza può portare alla formazione di proteine infiammatorie nel fegato. Queste proteine causerebbero maggiori contrazioni uterine, ma al tempo stesso bloccherebbero lo sviluppo del feto.

Dunque da una parte ci potrebbe essere il rischio di aborto spontaneo o complicanze gestazionali con troppi omega 6 in gravidanza. Dall’altro il rischio di problemi nello sviluppo del bambino. Si aumenterebbero anche le concentrazioni di colesterolo e leptina: quest’ultima potrebbe portare a sovrappeso nella gestante.
Inoltre sembra che le donne che consumino troppi acidi grassi diano alla luce più femmine che maschi.

Approfondimenti: la dieta per la gravidanza, guida gratuita di D come Dieta. 

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