Dieta sana, dieta moderata soprattutto, e attività fisica sono le tre abitudini chiave che ci permettono di perdere il peso in eccesso, ma se siamo obesi o in forte sovrappeso, il corpo tende a liberarsi con più facilità del grasso che ritiene “pericoloso” per la nostra salute, mentre le persone che devono perdere dieci chili o meno, avranno più fatica a liberarsi del cosiddetto “grasso ostinato”.  Con il dimagrimento infatti, e la perdita della massa grassa, si verifica un aumento dell’adiponectina, l’omone brucia grassi per eccellenza. Questo in teoria significa che più dimagriamo più questo ormone brucia grassi spinge il corpo a perdere maggiore peso. Be’, magari.
In realtà proprio il funzionamento dell’adiponectina spiega il motivo per cui a un certo punto il dimagrimento rallenta. Questo ormone brucia grassi infatti è mediato dall’attività di alcuni ormoni dall’ipotalamo, e in particolare dai nostri livelli di leptina, l’ormone che è correlato alla sazietà.
Quando mandiamo avanti una dieta per molto tempo, i livelli di leptina calano, invece la fame invece aumenta, e questo segnale d’allarme riduce l’attività dell’ormone brucia grassi adiponectina, perché il corpo si sente privato del suo sostentamento.
Ecco spiegato in parte perché gli ultimi chili sono più difficili da perdere e anche la ragione per cui il deficit calorico che inizialmente ci ha fatto dimagrire non basta per liberarsi degli ultimi chili di troppo. Se poi aggiungete il fatto che alcune persone in sovrappeso hanno anche una resistenza alla leptina, questo complica le cose anche per chi ha molti chili ancora da perdere.
La soluzione per continuare a dimagrire potrebbe essere attivare l’ormone brucia grassi adiponectina: da un lato con alcuni accorgimenti dietetici, dall’altro rendendo il corpo più sensibile alla leptina.
Se il corpo si sazia più facilmente, sarà anche più facile attivare l’ormone brucia grassi adiponectina.
Come portare il corpo in modalità bruciagrassi?
Ecco tutti gli accorgimenti dietetici e di stile di vita che occorre adottare. (SEGUE A PAGINA DUE)