Pcos, la dieta per la Sindrome dell’Ovaio Policistico

La PCOS o sindrome dell’Ovaio Policistico è una sindrome che colpisce le donne in età fertile dal 5 al 20% di casi, ed è causata da uno squilibrio ormonale con predominanza estrogenica e di testosterone, ma può essere anche collegata a uno scompenso della tiroide. Causa cicli anovulatori, eccesso di ormoni androgeni con conseguenti disturbi anche di pelle, peluria, o dell’umore, e cisti ovariche. Le donne che ne soffrono possono avere nel 58% dei casi un problema di obesità o sovrappeso e sono più suscettibili di contrarre il diabete a causa di un’insulina più alta del normale, ma possono anche avere un maggiore rischio di colesterolo alto, sindrome metabolica e malattie cardiovascolari. Inoltre spesso sviluppano maggiore adiposità a livello addominale. 
Avere un peso nella media, fare la giusta attività fisica (non troppo intensa ma funzionale al mantenimento della massa magra), e fare un’integrazione opportuna (che può essere di inositolo, acido alfa lipoico o metformina) e ridurre le fonti di stress sono le prime misure da adottare se si soffre di sindrome dell’Ovaio Policistico, ma anche la dieta può aiutare.
In questo articolo vediamo appunto la dieta per la Sindrome dell’Ovaio Policistico.

DIETA PER SINDROME DELL’OVAIO POLICISTICO
1) Dieta a basso indice glicemico: una dieta mirata al controllo dell’indice glicemico è fondamentale per chi soffre di Pcos, onde evitare un eccesso di insulina. Sì a legumi, noci, verdura, frutta poco zuccherina e cereali a basso indice glicemico: no a succhi di frutta, dolci troppo zuccherati, gelati, biscotti, merendine, yogurt alla frutta, cereali come riso bianco e prodotti come il pane bianco in dosi eccessive. I pasti devono essere bilanciati per evitare un eccessivo carico glicemico: sì al monopiatto con cereali, proteine e grassi buoni. No ai piatti eccessivamente glucidici.
2) Dieta a basso carico insulinico: per tenere sotto controllo l’insulina, non basta ridurre il carico glicemico dei pasti, ma tenere sotto controllo quei cibi che hanno un alto indice insulinico, e ridurne le quantità: tra questi i latticini e i formaggi, i fagioli, le proteine di carne e pesce stimolano l’azione dell’insulina pur avendo un indice glicemico nullo o molto basso. Sono da evitare quindi pasti troppo proteici, senza per questo escludere le proteine: l’importante è bilanciare questi alimenti con un ampio contorno di verdure, evitando le porzioni troppo abbondanti di carne o pesce. Per esempio meglio 150 grammi di carne con asparagi e spinaci al vapore e poco olio di oliva che la classica tagliata di manzo da 300 grammi con gorgonzola.
3) Riduzione di latticini, formaggi e glutine: questi alimenti sono considerati dei “trigger” nella sindrome dell’ovaio policistico, dunque andrebbero sensibilmente ridotti. Si pensa ad esempio che le donne affette da PCOS siano più sensibili a livello intestinale e più soggette ad avere un intestino infiammato (studio), e che il glutine in questo caso potrebbe aggravare una risposta infiammatoria. Le donne con PCOS dovrebbero fare altresì il test per la Celiachia o gli esami per valutare una possibile sensibilità al glutine. Nel caso di latticini e formaggi, sono da limitare perché stimolano l’insulina e l’ormone della crescita, contribuendo a una maggiore produzione di ormoni androgeni.

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