Vi ricordate di Harley Pasternak? Il personal trainer di star del calibro di Lady Gaga e Robert Downey Jr è famoso anche per aver scritto ben 3 libri sulle diete che sono diventate dei bestseller, il più famoso dei quali è stato La dieta 5-factor, un libro che insegnava a mangiare moderatamente e bilanciare i macronutrienti per perdere peso. Su Dcomedieta vi ho parlato di lui soprattutto per la sua ricetta del frullato proteico altamente saziante, un frullato che può essere usato come pasto sostitutivo e permette di rimanere sazi per ore.
Ma nel suo ultimo libro, Five Pounds, Pasternak cambia decisamente rotta, e spiega come possiamo raggiungere il nostro peso forma senza dieta, ma cercando invece di puntare al nostro set point ponderale, ovvero al nostro peso ideale, quello in cui il corpo tende a non ingrassare più ma a non dimagrire nemmeno.

La teoria del set point ponderale, per cui Pasternak cita questo articolo (è in italiano), è molto affascinante.

Secondo questa teoria, il nostro corpo mira a un suo peso forma ideale (tendenzialmente magro) e cerca di portarci verso quel set point attraverso la regolazione degli ormoni della fame, quindi attraverso il lavoro dell’ipotalamo. Quando tendiamo a ingrassare dovremmo avere meno fame, e quando stiamo perdendo troppo peso la fame dovrebbe venirci. Sempre secondo questa teoria, in ognuno di noi si nasconde un corpo magro, quello a cui biologicamente tendiamo: una volta raggiunto il peso forma che il nostro corpo trova giusto per noi, ingrassiamo e dimagriamo con molto sforzo.

Chiaramente, ci si chiede: ma come mai allora esistono al mondo persone obese e sottopeso? Cioè, se la teoria del set point avesse senso, staremmo tutti in un peso forma, con un margine di errore massimo di circa 5 chili. Questo vuol dire che potremmo lamentarci al massimo di 5 chili in più, non di 10 o 20. Quindi come è possibile raggiungere un grave sovrappeso?  (continua a pagina due)