Salute della tiroide compromessa da questi cibi

Oggi volevo condividere con voi alcuni studi che legano il consumo di alcuni cibi proteici ricchi di un certo tipo di aminoacidi a una ridotta funzionalità tiroidea.

La salute della tiroide sarebbe compromessa se mangiamo questi cibi proteici in eccesso, ovvero al doppio del nostro fabbisogno.
Questo perché alcuni amminoacidi di cui questi cibi sono ricchi portano alla riduzione della perossidasi tiroidea.

Ho quindi confrontato gli alimenti proteici più comuni nell’alimentazione odierna con i dati dei ricercatori degli studi.

PEROSSIDASI TIROIDEA E INIBIZIONE

Per intenderci, la perossidasi tiroidea è quell’enzima che porta alla produzione degli ormoni tiroidei.
Chi soffre di ipotiroidismo ha un elevato numero di anticorpi anti-tiroidei, tra cui gli anticorpi anti-perossidasi o anti-TPO.
Il numero elevato di questi anticorpi si riscontra nelle tiroiditi, nella malattia di Hashimoto (tiroidite autoimmune) e nel Morbo di Graves.
Tuttavia anche nei soggetti diabetici possiamo trovare livelli elevanti di anti-TPO (diabete di tipo 1) e in altri soggetti affetti da malattie autoimmuni.

L’alimentazione ha un ruolo fondamentale nella produzione degli ormoni tiroidei.
Alcuni cibi riducono naturalmente la perossidasi tiroidea, inibendo la salute della tiroide.
Si tratta di cibi ricchi dei seguenti amminoacidi: triptofano, cisteina, metionina e tirosina.
A questi si aggiungono l’istidina e la fenilalanina.

Nonostante molti integratori “pro-tiroide” contengano appunto tirosina, integrare la tirosina se si paventa un problema alla tiroide può avere invece delle controindicazioni se la tirosina è assunta in eccesso. Negli integratori questo è un problema frequente, dovuto al sovradosaggio.
Proprio perché non è detto che una tiroide ipoattiva sia causata dalla carenza di tirosina, è meglio evitare di assumere certi integratori pensando di aumentare la produzione di ormoni tiroidei e parlare prima con un endocrinologo.

In particolare, la cisteina è quella che più danneggia la tiroide, mentre l’azione degli altri amminoacidi è legata allo iodio, cioè è più grave e permanente se c’è anche un deficit di cibi che contengono naturalmente iodio.
Andando a vedere i cibi più ricchi di cisteina abbiamo: albumi, merluzzo, carne di manzo e di maiale, lupini, soia.
Albumi, soia, formaggi stagionati, merluzzo e carni hanno anche alti contenuti di triptofano, così come il latte in polvere.

Chiaramente, nessuno si mangia 100 grammi di grana Padano al giorno, ma 100 grammi di carne o pesce sì, e non solo 100 grammi.

Stessa cosa per chi è vegano e usa massicciamente il tofu e le proteine della soia in polvere.

Dunque controllando questi amminoacidi per dose, vediamo che alti quantitativi di carne (quindi fettine, bistecche), soia e prodotti della soia, merluzzo, albumi, pollo e maiale portano tutti (in eccesso) a problemi con la salute della tiroide.

DIETA IPERPROTEICA E RISCHI PER LA SALUTE DELLA TIROIDE

Se quindi considero una dieta iperproteica o low carb o la dieta tipica dello sportivo, dove abbiamo molti albumi, molta carne, tonno in scatola o molta soia nel caso degli sportivi vegani, il rischio di inibire la salute della tiroide si fa molto più concreto.

Un uomo di circa 70 chili ha un fabbisogno giornaliero di poco più di un grammo di cisteina. Circa la metà di triptofano.

Che raggiunge con una porzione di carne da 130 grammi, una di pesce dello stesso peso + latte o uova o cereali come l’avena o formaggi/latticini.

Se però io raddoppio o triplico le porzioni di carne e pesce, aggiungo albumi al posto delle uova (100 grammi di albumi mi danno un quarto di grammo di cisteina), uso proteine in polvere eccetera, ho il rischio di avere il triplo del fabbisogno giornaliero. Stessa cosa per triptofano, che ci viene anche dai cereali integrali o dai legumi.

Dunque una dieta ricca di proteine potrebbe inibire la salute della tiroide proprio per via di questi amminoacidi in eccesso.

Fonti:
La perossidati tiroidea è inibita da alcuni amminoacidi
Triptofano, infiammazione e affaticamento
Micromolecole inibiscono i recettori tiroidei