Soylent, il cibo in bustina

soylent-shakeUn bel giorno un ingegnere si sveglia e inventa una cosa molto nerd, il Soylent, che a quanto pare sembra piacere a lui, a un gruppo di gente dall’animo hipster che ha soldi da spendere e che vuole provare un alimento il cui nome deriva da un vecchio film di fantascienza con Charlton Heston  (Soylent Green, in italiano 2022: i sopravvissuti) e agli ortoressici che vedono il cibo come una mera necessità. A tutto il resto del mondo che ama mangiare, il Soylent deve sembrare una cretinata. E anche se non lo è, ammetto che io non lo proverei mai, neanche per curiosità. E a voi, vi ho incuriositi abbastanza?
Allora procediamo a parlarvi del prodotto: il Soylent è un vero e proprio alimento in polvere, ottenuto da una miscela a base di avena, proteine del riso, maltodestrine, vitamine e sali minerali. E’ un prodotto di origine vegetale, quindi, per cui se vi nutriste tutti di Soylent diventereste anche vegani di colpo. C’è un ma, ovvero, più che vegani sareste vegani che assumono olio di pesce, visto che questa polvere va mischiata ad acqua e a un olio che è un mix di olio di pesce e di canola. Bleah.

Il lato positivo è che queste bustine di Soylent, disciolte nella soluzione di olio e acqua, creano dei frullatoni che contengono tutte le sostanze nutritive che secondo la OMS dobbiamo assumere ogni giorno per avere una corretta alimentazione: per cui non solo carboidrati, proteine e grassi, ma anche vitamine, sali minerali e fibre, tutto in una bustina. L’altro lato positivo è che a differenza dei normali pasti sostitutivi, il soylent è stato considerato un vero e proprio alimento dalla FDA. Il suo inventore, Robert Rhinehart , è un cervellone che per pubblicizzare il suo prodotto lo ha bevuto per nove giorni, dicendo di stare in perfetta forma. Qual è il senso del Soylent? Secondo lui, questo alimento in polvere permette di risparmiare tanto tempo nella scelta, nell’acquisto e nella preparazione di cibi diversi ogni giorno. Perché comprare, cucinare e mangiare del cibo vero, quando possiamo risparmiare tempo e fatica con un beverone? Un ragionamento che solo un ingegnere poteva trovare calzante, ma che fa acqua da tutte le parti, a iniziare dal fatto che nutrirsi è fonte di piacere, per l’individuo come per gli animali. Se ognuno di noi pensasse che mangiare sia una grave incombenza, sono migliaia gli integratori in commercio che ci permettono di mangiare qualcosa senza sforzo. Altra cosa che Robert Rhinehart  afferma è l’economicità del Soylent. Se volessi mangiare Soylent per un mese, il costo sarebbe di circa 225 dollari, circa 160/170 euro. Economico, abbastanza. Ma neanche tanto. Inoltre, Robert Rhinehart sarebbe un vero e proprio benefattore, se al posto di lucrare su persone che preferirebbero di gran lunga pasti solidi e che possono comprarsi il Soylent per semplice sfizio o per coccolare la loro anima nerd, fornisse il Soylent gratuitamente alle persone che non possono alimentarsi, ad esempio nei Paesi in via di sviluppo, nei Paesi con gravi problemi alimentari e di sostentamento o, in modo convenzionato, agli ospedalizzati.

Invece il goal di tutta la faccenda è quello di farci mangiare come degli astronauti, eliminando il cibo vero per un cibo ottenuto chimicamente, grazie a una corporation che intende omologare i gusti di una popolazione.
Fa dimagrire? No, non ne parlo per questo. Il Soylent non è un pasto sostitutivo di tipo dietetico, visto che si basa sulla razione giornaliera raccomandata, perciò va bene per una dieta da 2000 calorie per una donna e 2500 per un uomo, o comunque con un range 2000/2500.
Negli ultimi mesi il Soylent ha fatto nascere una nuova linea di prodotti  dal nome di Queal: sono sempre beveroni della Soylent, ma nel sito c’è la possibilità di ordinarli anche nell’opzione Dimagrimento/Ingrassamento e con differenti tipi di gusto.
Però si tratta sempre di una dieta solo liquida per tutto il tempo, e senza mangiare altro cibo. A chi interessa?