Una dieta proteica riduce il rischio di Alzheimer

Una dieta con un apporto proteico leggermente più alto della media, ovvero fino a 120 grammi di proteine (non di cibi proteici: considerate che 100 grammi di pollo contengono poco più di 20 grammi di proteine) riduce di dodici volte in meno il rischio di Alzheimer: lo rivela uno studio che ha osservato un campione di volontari seguendo le loro abitudini alimentari.

Si è visto che chi mangiava circa 118/120 grammi di proteine al giorno, da fonti come pesce, carni magre, uova, formaggi stagionati e legumi, aveva un rischio inferiore di sviluppare in futuro l’Azheimer, perché un consumo proteico leggermente più alto riduce la possibilità che si formi la beta amiloide e quindi la costituzione di placche amiloidi, che bloccano le comunicazioni tra le sinapsi nel cervello, portando a demenze tra cui l’Alzheimer e altre patologie da declino cognitivo.
Lo studio, a cura dell’australiana School of Medical and Health Sciences, è uno studio di coorte che mirava a investigare il ruolo di proteine e fibre in una dieta protettiva verso l’Azheimer. Gli scienziati hanno scoperto che chi mangiava meno proteine aveva un maggiore rischio di sviluppare placche amiloidi.
Tenuto conto che 120 grammi di proteine non equivalgono a fare una dieta iperproteica, e che un adeguato apporto di fibre da frutta e verdura o cereali integrali riduce l’infiammazione e ci permette di consumare più proteine in sicurezza, un simile apporto è facile da raggiungere nella dieta. Basterebbe mangiare un alimento prettamente proteico a pasto, nelle dosi di 150 grammi tra carne, pesce, yogurt greco, legumi, tofu, seitan e tempeh, e in dosi di 50 grammi se parliamo di formaggi stagionati (50 grammi di grana padano forniscono circa 17 grammi di proteine). Le restanti proteine deriverebbero in misura minore da latte scremato o di soia, cereali integrali e prodotti da cereali integrali, noci e semi oleosi e in questo modo si raggiungerebbe la quota prefissata. Le proteine inoltre mantengono un buon metabolismo, riducono la perdita di massa magra con l’età, e hanno un alto potere saziante, inducendoci a mangiare meno zuccheri.
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